lunedì 24 febbraio 2020

Il Vangelo del Martedì 25 Febbraio 2020


Della 7° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla lettera di san Giacomo apostolo (4,1-10)
Fratelli miei, da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi?
Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra?
Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non
riuscite a ottenere; combattete e fate guerra!
Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male,
per soddisfare cioè le vostre passioni.
Gente infedele!
Non sapete che l’amore per il mondo è nemico di Dio?
Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio.
O forse pensate che invano la Scrittura dichiari: «Fino alla gelosia ci ama
lo Spirito, che egli ha fatto abitare in noi»?
Anzi, ci concede la grazia più grande; per questo dice: «Dio resiste ai superbi,
agli umili invece dà la sua grazia».
Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi.
Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi.
Peccatori, purificate le vostre mani; uomini dall’animo indeciso, santificate i vostri cuori.
Riconoscete la vostra miseria, fate lutto e piangete; le vostre risa si cambino
in lutto e la vostra allegria in tristezza.
Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco (9,30-37) anno pari.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non
voleva che alcuno lo sapesse.
Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene
consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso,
dopo tre giorni risorgerà».
Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao.
Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?».
Ed essi tacevano.
Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande.
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia
l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi
accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie
me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Ne parlano tutti i sinottici, quindi non solo è accaduto, ma è stato un momento
importante per il percorso dei discepoli.
Ne parlano senza vergogna, senza badare alla figuraccia che hanno fatto.
Non hanno paura di ammettere, candidamente, di non avere capito nulla del
discorso che ha fatto loro Gesù.
I suoi discepoli, gli amici fidati, quelli che ha scelto con cura, sono su un altro pianeta.
Discutono di gloria, di posti di comando, di potere.
Non sanno davvero di cosa parlano, non hanno ancora capito cosa Gesù vuole fare.
E il Maestro, ancora una volta, si mette da parte, non guarda al suo dolore,
non elemosina consolazione, ma insegna, cerca di far capire.
Anche a noi, a volte, succede di avere bisogno di consolazione e di dover consolare,
mettendo fra parentesi il dolore che ci divora il cuore (e a me capita spesso).
Non siamo soli in questo, anche Gesù ha sperimentato questa fatica e l’ha trasfigurata.
Perciò, quando ci capita la stessa cosa, abbiamo la preghiera che ci può aiutare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.