Della 26° settimana del Tempo Ordinario.
San Girolamo,
sacerdote e dottore della Chiesa.
Prima Lettura
Io vengo ad abitare
in mezzo a te.
Dal libro del profeta
Zaccarìa (2,5-9.14-15a)
Alzai gli occhi, ed
ecco un uomo con una
fune in mano per
misurare.
Gli domandai: «Dove
vai?».
Ed egli: «Vado a
misurare Gerusalemme
per vedere qual è la
sua larghezza e qual
è la sua lunghezza».
Allora l’angelo che
parlava con me uscì
e incontrò un altro
angelo, che gli disse:
«Corri, va’ a parlare
a quel giovane e
digli: “Gerusalemme
sarà priva di mura,
per la moltitudine di
uomini e di animali
che dovrà accogliere.
Io stesso-oracolo del
Signore-le farò da
muro di fuoco
all’intorno e sarò una
gloria in mezzo ad
essa”.
Rallégrati, esulta,
figlia di Sion,
perché, ecco, io vengo
ad abitare in mezzo a te.
Oracolo del Signore.
Nazioni numerose
aderiranno in quel
giorno al Signore e
diverranno suo
popolo, ed egli
dimorerà in mezzo a te».
Parola di Dio.
Vangelo
Il Figlio dell’uomo
sta per essere consegnato.
Avevano timore di
interrogarlo su questo argomento.
Dal Vangelo secondo
Luca (9,43b-45) anno dispari.
In quel giorno, mentre
tutti erano ammirati
di tutte le cose che
faceva, Gesù disse ai
suoi discepoli:
«Mettetevi bene in mente
queste parole: il
Figlio dell’uomo sta per
essere consegnato
nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano
queste parole:
restavano per loro
così misteriose che
non ne coglievano il
senso, e avevano
timore di interrogarlo
su questo argomento.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
I dodici sono pieni di meraviglia
per le cose
che Gesù fà, ne sono avvinti,
affascinati,
rapiti; quale uomo ha mai parlato
come
parla quest’uomo?
E i gesti che ha compiuto?
I segni prodigiosi?
L’atmosfera si scalda, gli animi
si
entusiasmano e Gesù, con volto
duro
li invita a superare la loro
emotività
e l’entusiasmo, potranno
riparlarne solo
dopo lo scandalo della croce;
ovviamente
loro-e noi-non capiscono.
No, abbiamo paura a porre
domande,
abbiamo paura a credere in un Dio
che,
pur potendo evitare la
sofferenza, l’assume.
Sappiamo se siamo davvero
discepoli
solo quando la sofferenza bussa
alla
porta, riconosciamo la fede solo
dopo
avere attraversato il dolore e il
buio,
siamo davvero come Cristo solo
dopo
avere con Lui superato il
Calvario.
Così va letta la vita spirituale;
non come
una situazione stantia, una
conquista
acquisita, una cosa certa, un
pantano
interiore, ma come un cammino
progressivo alla scoperta di Dio
e alla
scoperta di me stesso e della
storia;
quanta strada ancora dovranno
compiere
i poveri discepoli, quanto senso
del
limite dovranno misurare per
diventare,
finalmente, apostoli come il loro
Maestro.
Animo amico che triboli nella
fede,
impantanato nella tua
affettività,
inchiodato alla tristezza, forse
seguire
il Maestro vuol dire anche
attraversare
questo pezzo di deserto con Lui,
però, aiutandoti con la preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.