martedì 27 giugno 2023

Il Vangelo del Mercoledì 28 Giugno 2023

 

Della 12° settimana del Tempo Ordinario.

San Ireneo, vescovo e martire e dottore

della Chiesa.

Prima lettura.

Abramo credette a Dio e ciò gli fu

accreditato come giustizia.

E il Signore concluse un'alleanza con lui.

Dal libro della Gènesi (15,1-12.17-18)

In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in

visione, questa parola del Signore: «Non

temere, Abram.

Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa

sarà molto grande».

Rispose Abram: «Signore Dio, che

cosa mi darai?

Io me ne vado senza figli e l'erede della

mia casa è Elièzer di Damasco».

Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai

dato discendenza e un mio domestico

sarà mio erede».

Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal

Signore: «Non sarà costui il tuo erede,

ma uno nato da te sarà il tuo erede».

Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda

in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»;

e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza».

Egli credette al Signore, che glielo

accreditò come giustizia.

E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho

fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in

possesso questa terra».

Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere

che ne avrò il possesso?».

Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre

anni, una capra di tre anni, un ariete di tre

anni, una tortora e un colombo».

Andò a prendere tutti questi animali,

li divise in due e collocò ogni metà di

fronte all'altra; non divise però gli uccelli.

Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri,

ma Abram li scacciò.

Mentre il sole stava per tramontare, un

torpore cadde su Abram, ed ecco terrore

e grande oscurità lo assalirono.

Quando, tramontato il sole, si era fatto buio

fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola

ardente passare in mezzo agli animali divisi.

In quel giorno il Signore concluse

quest'alleanza con Abram: «Alla tua

discendenza io do questa terra, dal

fiume d'Egitto al grande fiume,

il fiume Eufrate».

Parola di Dio.

Vangelo.

Dai loro frutti li riconoscerete.

Dal Vangelo secondo Matteo (7,15-20) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono

a voi in veste di pecore, ma dentro sono

lupi rapaci!

Dai loro frutti li riconoscerete.

Si raccoglie forse uva dagli spini,

o fichi dai rovi?

Così ogni albero buono produce frutti

buoni e ogni albero cattivo produce frutti

cattivi; un albero buono non può produrre

frutti cattivi, né un albero cattivo produrre

frutti buoni.

Ogni albero che non dà buon frutto viene

tagliato e gettato nel fuoco.

Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù si è sempre distanziato da un

atteggiamento, purtroppo diffuso in ogni

forma di religiosità; il rischio, cioè, di

essere legati all’esteriorità, di far

diventare l’avventura del discepolato

un mestiere e la passione della

conversione e della vita nuova un

fumo bruciacchiato di stanca devozione.

La soluzione che Gesù propone ai

discepoli è semplice; guardate i frutti.

Ecco un modo semplice per poter misurare

la nostra fede e la nostra pastorale;

guardare i frutti.

Domanda piccante; cosa è cambiato in

questi anni nella mia vita?

Se ho maggiore fiducia, maggiore

serenità, maggiore luce, certamente

è merito del Vangelo.

Così, il riconoscere tra i tanti guru del

nostro tempo i veri profeti, è relativamente

semplice; le grandi persone si vedono

dai piccoli gesti.

Una parola, inoltre, sul criterio evangelico

del saper riconoscere gli effetti della

nostra pastorale; dico spesso ai miei amici,

per sdrammatizzare quando una qualche

iniziativa non ha funzionato o per tirare

su di morale dopo un momentaccio:

“Tranquilli, il regno di Dio avanza,

lavori in corso, scusate il disagio”.

Sì amici, il metro di misura della nostra

vita non è l’efficienza ma l’amore,

non il profitto-fosse anche spirituale-ma

la gioia data dal saperci amati.

Lontani dalla logica mondana, convertiamo

i nostri cuori alla tenerezza di Dio che

conosce e ama i suoi figli.

Aiutaci a capire questi nostri tempi,

Signore, aiutaci a capire il valore delle

cose che facciamo alla luce del Vangelo

e non nella fredda logica di questo mondo,

con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.