Della 33° settimana del Tempo Ordinario.
Sant' Elisabetta
d'Ungheria, Religiosa.
Prima Lettura
L’Agnello è stato
immolato e ci ha riscattato con il suo sangue,
noi uomini di ogni
nazione.
Dal libro
dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (5,1-10)
Io, Giovanni, vidi
nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro
scritto sul lato
interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli.
Vidi un angelo forte
che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire
il libro e scioglierne
i sigilli?».
Ma nessuno né in
cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il
libro e di guardarlo.
Io piangevo molto,
perché non fu trovato nessuno degno di
aprire il libro e di
guardarlo.
Uno degli anziani mi
disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù
di Giuda, il Germoglio
di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al
trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli
anziani, un Agnello, in
piedi, come immolato; aveva sette corna e sette
occhi, i quali sono i
sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.
Giunse e prese il
libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono.
E quando l’ebbe preso,
i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si
prostrarono davanti
all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro
colme di profumi, che
sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto
nuovo: «Tu sei degno
di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei
stato immolato e hai
riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni
tribù, lingua, popolo
e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un
regno e sacerdoti, e
regneranno sopra la terra».
Parola di Dio.
Vangelo
Se avessi compreso
quello che porta alla pace!
Dal Vangelo secondo
Luca (19,41-44) anno pari.
In quel tempo, Gesù,
quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della
città pianse su di
essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo
giorno, quello che
porta alla pace!
Ma ora è stato
nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni
in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee,
ti assedieranno e ti
stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi
figli dentro di te e
non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai
riconosciuto il tempo
in cui sei stata visitata».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Piange il Signore. Piange.
Piange di compassione, di
stanchezza, di tristezza.
La sua missione sta fallendo, sta
naufragando.
No, l’uomo non ha capito, non ha
accolto, non ha voluto gioire del volto
straordinario del Dio che Egli ha
raccontato.
Stanco, Gesù siede e guarda lo
splendore del tempio, le bianche pietre,
lo splendore dell’oro che
sormonta il Santo dei santi, le case che si
abbarbicano sulla collina, guarda
al brulichio di persone il cui vociare
giunge fino alla collina degli
ulivi.
Piange perché vede la conseguenza
di questo rifiuto, vede già gli eserciti
assediare la Santa e
distruggerla, raderla al suolo, ancora una volta.
Così è l’uomo; soddisfatto delle
proprie cose, indaffarato nel credersi
eccezionale, convinto di sapere
in cosa consista la propria felicità.
Come facciamo noi, travolti dalla
quotidianità, assuefatti allo stupore della fede.
Piange, Dio, che non è quel
mostro indifferente e superbo per la sua
perfezione che a volte
immaginiamo.
Piange come un’amante non
ricambiata, come una madre non capita,
come un padre offeso.
Ma il suo pianto lo porta
lontano, lo spinge ancora oltre.
C’è ancora qualcosa che può fare,
un gesto che non potrà non stupire.
All’orizzonte, la croce.
A noi, amici, essergli vicino con
la nostra preghiera,
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.