lunedì 12 gennaio 2015

Il Vangelo del Martedì 13 Gennaio 2015

1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (2,5-12). 
Dal Vangelo secondo Marco (1,21-28) anno B.
In quel tempo, nella città di Cafàrnao Gesù, entrato
proprio di sabato nella sinagoga, si mise ad insegnare.
Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché
insegnava loro come uno che ha autorità e non
come gli scribi.
Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto
da uno spirito immondo, si mise a gridare: “Che
c’entri con noi, Gesù Nezareno?
Sei venuto a rovinarci?
Io so chi tu sei; il santo di Dio”.
E Gesù lo sgridò: “Taci! Esci da quell’uomo”.
E lo spirito immondo straziandolo e gridando
forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano
a vicenda: “Che è mai questo?
Una dottrina nuova insegnata con autorità.
Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!”.
La sua fama si diffuse subito dovunque nei
dintorni della Galilea. 
Parola del Signore.
La sofferenza nella vita di Gesù ha un significato
teologico e mistico assolutamente unico.
Egli è giunto alla pienezza della sua esperienza di
donazione e di offerta di sé attraverso il dolore.
Questa serviva ad aprire gli orizzonti del suo sacrificio
a beneficio di tutta l’umanità e, quindi, anche di tutti noi.
Il nostro peccato e la nostra disobbedienza, che ha
causato la rottura della comunione tra noi ed il Padre,
è stato cancellato da un amore più grande, che è
quello del Figlio.
Quanta gratitudine dobbiamo coltivare nel nostro
cuore per Lui!
Proviamo a fare, giorno per giorno, della nostra vita,
un atto di eterno ringraziamento e gratitudine a Dio
per tutto ciò che abbiamo ricevuto e che continuamente
quel sacrificio ci ottiene.
Questo ci aiuterà ad essere meno sbadati.
E a credere veramente in Gesù Cristo.
Perché, persino il demonio riconosce nella persona
umile e dimessa di Gesù la potenza di Dio.
Il suo insegnamento, secondo Marco, non era affatto
come quello degli scribi.
Forse era più semplice e più scarno, privo di tutte quelle
citazioni intelligenti che rendono un discorso di un certo livello.
Eppure, in quelle parole così semplici ed immediate,
i presenti riconoscevano la potenza di Dio che operava
in Gesù di Nazareth.
Quante parole ascoltiamo nella nostra vita, e quante
ormai prive di senso!
Eppure la parola di Gesù non è come le altre; essa ha
una potenza ed una forza tale che, pur nella sua scarna
semplicità, ha una forza dirompente.
Essa ha creato i santi ed ha modellato gli amici di Dio.
Accogliamola con fiducia; essa può trasformare la nostra vita.
Ancora di più se la accompagniamo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
  


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