domenica 15 marzo 2020

Il Vangelo del Lunedì 16 Marzo 2020


Della 3° settimana di quaresima.
Prima lettura dal secondo libro dei Re (5,1-15a)
In quei giorni Naamàn, comandante dell'esercito del re di Aram, era un personaggio
autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva
concesso la salvezza agli Aramèi.
Ma questo uomo prode era lebbroso.
Ora bande aramèe avevano condotto via prigioniera dalla terra d'Israele una ragazza,
che era finita al servizio della moglie di Naamàn.
Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che
è a Samarìa, certo lo libererebbe dalla lebbra».
Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalle terra
d'Israele ha detto così e così».
Il re di Aram gli disse: «Va' pure, io stesso invierò una lettera al re d'Israele».
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro
e dieci mute di abiti.
Portò la lettera al re d'Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa
lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra».
Letta la lettera, il re d'Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare
la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra?
Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re d'Israele si era stracciato le vesti,
mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti?
Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele».
Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta
della casa di Elisèo.
Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va', bàgnati sette volte nel
Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato».
Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: "Certo, verrà fuori
e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano
verso la parte malata e toglierà la lebbra".
Forse l'Abanà e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte
le acque d'Israele?
Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?».
Si voltò e se ne partì adirato.
Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse
ordinato una gran cosa, non l'avresti forse eseguita?
Tanto più ora che ti ha detto: "Bàgnati e sarai purificato"».
Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo
di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.
Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo:
«Ecco, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (4,24-30) anno pari.
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret]: «In verità io
vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando
il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;
ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne.
C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro
fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno.
Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del
monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù.
Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Non ha timori reverenziali, il Signore, dice le cose come stanno, anche se
scomode, anche se rischia di lasciarci la pelle.
La Nazareth che l’ha visto crescere lo tratta con sufficienza, con distanza;
tutti si ricordano di Gesù, il figlio di Giuseppe, quando usciva dalla bottega
del padre con i trucioli odorosi nei capelli.
Che gli salta in mente, ora, di giocare a fare il profeta e il rabbì?
È urtata, la gente di Nazareth, che ingratitudine!
Attenti a noi, discepoli del Maestro, che pensiamo di avere le carte in regola,
che abbiamo l’anima asfaltata incapaci di saperci stupire, disabituati a riconoscere
la profezia se detta da qualcuno di casa o da chi conosciamo e, non ci crediamo affatto.
Attenti a prendercela troppo se proprio in casa o in parrocchia non ci viene
riconosciuto un dono, un carisma, se chi ci conosce meglio ci tratta dall’alto
in basso, peggio per l’oro, forse hanno perso un’occasione.
Non dobbiamo e, non devo arrabbiarmi per questo, ma pregare per loro.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.