lunedì 21 giugno 2021

Il Vangelo del Martedì 22 Giugno 2021

 

Della 12° settimana del Tempo Ordinario.

San Paolino di Nola, vescovo.

Prima lettura.

Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.

Dal libro della Gènesi (13,2.5-18)

Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro.

Ma anche Lot, che accompagnava Abram, aveva greggi e armenti e tende,

e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni

troppo grandi e non potevano abitare insieme.

Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot.

I Cananei e i Perizziti abitavano allora nella terra.

Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani

e i tuoi, perché noi siamo fratelli.

Non sta forse davanti a te tutto il territorio?

Sepàrati da me.

Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra».

Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo

irrigato da ogni parte-prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra-come

il giardino del Signore, come la terra d'Egitto fino a Soar.

Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente.

Così si separarono l'uno dall'altro: Abram si stabilì nella terra di Canaan e Lot

si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma.

Ora gli uomini di Sòdoma erano malvagi e peccavano molto contro il Signore.

Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli

occhi, e dal luogo dove tu stai, spingi lo sguardo verso il settentrione e il

mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente.

Tutta la terra che tu vedi, io la darò a te e alla tua discendenza per sempre.

Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la

polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti.

Àlzati, percorri la terra in lungo e in largo, perché io la darò a te».

Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre,

che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.

Parola di Dio.

Vangelo.

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

Dal Vangelo secondo Matteo (7,6.12-14) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani

e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro

zampe e poi si voltino per sbranarvi.

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa

infatti è la Legge e i Profeti.

Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce

alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano.

Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono

quelli che la trovano!».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Due detti di Gesù inquadrano la regola aurea presente anche in esperienze sapienziali

e religiose messa però in positivo; siamo chiamati a fare agli altri ciò che vogliamo

che gli altri facciano a noi.

Una visione positiva, non riduttiva (non fare), che ci spinge ad osare, a immaginare,

a immedesimarci nei panni altrui.

Sapendo, però, che non tutti possono cogliere con la dovuta attenzione il messaggio

del Vangelo; a volte è meglio tacere che dare la perla del Regno in pasto a chi non

vuole accoglierlo e capirlo.

Chiamati a rendere testimonianza, non sempre è opportuno farlo se il contesto in

cui siamo disprezza le cose che stiamo per dire.

Così in ufficio, a scuola, ma anche a casa, ci sono delle situazioni in cui è meglio

tenere la fede per sé, evitando di creare inutili conflitti e contrapposizioni.

L’ultimo detto lo sperimentiamo quotidianamente, avendo preso il Vangelo seriamente;

essere discepoli sul serio non è facile, è esigente, faticoso, in certi momenti ci si trova a

combattere contro la mentalità imperante che scansa ogni impegno e responsabilità.

È impegnativo amare davvero, è gioiosamente faticoso accogliere il Vangelo così come

Gesù lo ha vissuto, ma possiamo farcela, basta farsi aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.