domenica 4 agosto 2024

Il Vangelo del Lunedì 5 Agosto 2024

 

Della 18° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Margherita da Cesolo.

Prima Lettura

Ananìa, il Signore non ti ha mandato

e tu induci questo popolo a confidare

nella menzogna.

Dal libro del profeta Geremìa (28,1-17)

In quell’anno, all’inizio del regno di

Sedecìa, re di Giuda, nell’anno quarto,

nel quinto mese, Ananìa, figlio di Azzur,

il profeta di Gàbaon, mi riferì nel tempio

del Signore sotto gli occhi dei sacerdoti

e di tutto il popolo: «Così dice il Signore

degli eserciti, Dio d’Israele: Io romperò

il giogo del re di Babilonia!

Entro due anni farò ritornare in questo

luogo tutti gli arredi del tempio del

Signore che Nabucodònosor, re di

Babilonia, prese da questo luogo e

portò in Babilonia.

Farò ritornare in questo luogo-oracolo del

Signore-Ieconìa, figlio di Ioiakìm, re di

Giuda, con tutti i deportati di Giuda che

andarono a Babilonia, poiché romperò il

giogo del re di Babilonia».

Il profeta Geremìa rispose al profeta

Ananìa, sotto gli occhi dei sacerdoti e di

tutto il popolo, che stavano nel tempio

del Signore.

Il profeta Geremìa disse: «Così sia!

Così faccia il Signore!

Voglia il Signore realizzare le cose che hai

profetizzato, facendo ritornare gli arredi

nel tempio e da Babilonia tutti i deportati.

Tuttavia ascolta ora la parola che sto per

dire a te e a tutto il popolo.

I profeti che furono prima di me e di te

dai tempi antichissimi profetizzarono

guerra, fame e peste contro molti paesi

e regni potenti.

Il profeta invece che profetizza la pace

sarà riconosciuto come profeta mandato

veramente dal Signore soltanto quando

la sua parola si realizzerà».

Allora il profeta Ananìa strappò il giogo

dal collo del profeta Geremìa, lo ruppe e

disse a tutto il popolo: «Così dice il Signore:

A questo modo io romperò il giogo di

Nabucodònosor, re di Babilonia, entro

due anni, sul collo di tutte le nazioni».

Il profeta Geremìa se ne andò per la sua strada.

Dopo che il profeta Ananìa ebbe rotto il

giogo che il profeta Geremìa portava sul

collo, fu rivolta a Geremìa questa parola

del Signore: «Va’ e riferisci ad Ananìa:

Così dice il Signore: Tu hai rotto un

giogo di legno, ma io, al suo posto,

ne farò uno di ferro.

Infatti, dice il Signore degli eserciti,

Dio d’Israele: Pongo un giogo di ferro

sul collo di tutte queste nazioni perché

siano soggette a Nabucodònosor, re di

Babilonia, e lo servano; persino le bestie

selvatiche gli consegno».

Allora il profeta Geremìa disse al profeta

Ananìa: «Ascolta, Ananìa!

Il Signore non ti ha mandato e tu induci

questo popolo a confidare nella menzogna;

perciò dice il Signore: Ecco, ti faccio

sparire dalla faccia della terra; quest’anno

tu morirai, perché hai predicato la

ribellione al Signore».

In quello stesso anno, nel settimo mese,

il profeta Ananìa morì.

Parola di Dio.

Vangelo

Alzò gli occhi al cielo, recitò la

benedizione, spezzò i pani e li diede ai

discepoli, e i discepoli alla folla.

Dal Vangelo secondo Matteo (14,13-21) anno pari.

In quel tempo, avendo udito [della morte

di Giovanni Battista], Gesù partì di là su

una barca e si ritirò in un luogo deserto,

in disparte.

Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono

a piedi dalle città.

Sceso dalla barca, egli vide una grande

folla, sentì compassione per loro e guarì

i loro malati.

Sul far della sera, gli si avvicinarono i

discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto

ed è ormai tardi; congeda la folla perché

vada nei villaggi a comprarsi da mangiare».

Ma Gesù disse loro: «Non occorre che

vadano; voi stessi date loro da mangiare».

Gli risposero: «Qui non abbiamo altro

che cinque pani e due pesci!».

Ed egli disse: «Portatemeli qui».

E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi

sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci,

alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione,

spezzò i pani e li diede ai discepoli,

e i discepoli alla folla.

Tutti mangiarono a sazietà, e portarono

via i pezzi avanzati: dodici ceste piene.

Quelli che avevano mangiato erano circa

cinquemila uomini, senza contare le

donne e i bambini.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La durezza della pagina di ieri è solo

attenuata da quella di oggi.

Se, per Giovanni, la moltiplicazione dei

pani e dei pesci si rivela un pessimo

miracolo, che scatena una feroce

incomprensione fra Gesù, che vuole

insegnare alla folla a condividere il poco

che ha!, e la maggioranza della folla

che, invece, cerca qualcuno che gli dia

da mangiare gratis.

Matteo, oggi, pone invece il miracolo in

un contesto di compassione, spiega le

ragioni profonde del gesto di Gesù che

si è rivelato imprudente.

Gesù non vuole fare la star, non vuole

sedurre o convincere, vuole, semplicemente

dare da mangiare ad una folla di persone

che lo ascolta da una giornata intera.

Gesù, prudentemente, si è rifugiato in un

luogo deserto, vista la fine drammatica

del Battista, ma la folla ha bisogno di un

punto di riferimento, e lo cerca.

Gesù, messa da parte ogni prudenza umana,

si fa trovare, intrattiene, evangelizza.

Il suo essere continuamente rivolto al Padre

diventa, anche, essere completamente rivolto

ai fratelli, mettendo da parte il suo amor

proprio e anche un briciolo di malizia che,

forse, gli avrebbe permesso di vivere

più a lungo.

La compassione muove ogni gesto del

Maestro, la compassione accompagnata

dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.