Della 2° settimana di Quaresima.
Sant'Augusto
Chapdelaine, martire in Cina.
Prima lettura.
Maledetto chi
confida nell'uomo;
benedetto chi
confida nel Signore.
Dal libro del profeta
Geremìa (17,5-8)
Così dice il Signore:
«Maledetto l'uomo
che confida nell'uomo,
e pone nella
carne il suo sostegno,
allontanando il suo
cuore dal Signore.
Sarà come un tamarisco
nella steppa;
non vedrà venire il
bene, dimorerà in
luoghi aridi nel
deserto,
in una terra di
salsedine, dove nessuno
può vivere.
Benedetto l'uomo che
confida nel
Signore e il Signore è
la sua fiducia.
È come un albero
piantato lungo un corso
d'acqua, verso la
corrente stende le radici;
non teme quando viene
il caldo, le sue
foglie rimangono
verdi, nell'anno della
siccità non si dà
pena, non smette di
produrre frutti».
Parola di Dio.
Vangelo.
Nella vita, tu hai
ricevuto i tuoi beni,
e Lazzaro i suoi
mali; ma ora lui è
consolato, tu
invece sei in mezzo ai tormenti.
Dal Vangelo secondo Luca
(16,19-31) anno pari.
In quel tempo, Gesù
disse ai farisei: «C'era
un uomo ricco, che
indossava vestiti di
porpora e di lino
finissimo, e ogni giorno
si dava a lauti
banchetti.
Un povero, di nome
Lazzaro, stava alla
sua porta, coperto di
piaghe, bramoso di
sfamarsi con quello
che cadeva dalla tavola
del ricco; ma erano i
cani che venivano a
leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero
morì e fu portato dagli
angeli accanto ad
Abramo.
Morì anche il ricco e
fu sepolto.
Stando negli inferi
fra i tormenti, alzò gli
occhi e vide di
lontano Abramo, e Lazzaro
accanto a lui.
Allora gridando disse:
"Padre Abramo,
abbi pietà di me e
manda Lazzaro a
intingere nell'acqua
la punta del dito
e a bagnarmi la
lingua, perché soffro
terribilmente in
questa fiamma".
Ma Abramo rispose:
"Figlio, ricòrdati che,
nella vita, tu hai
ricevuto i tuoi beni,
e Lazzaro i suoi mali;
ma ora in questo
modo lui è consolato,
tu invece sei in
mezzo ai tormenti.
Per di più, tra noi e
voi è stato fissato un
grande abisso: coloro
che di qui vogliono
passare da voi, non
possono, né di lì
possono giungere fino
a noi".
E quello replicò:
"Allora, padre, ti prego
di mandare Lazzaro a
casa di mio padre,
perché ho cinque
fratelli.
Li ammonisca
severamente, perché non
vengano anch'essi in
questo luogo di tormento".
Ma Abramo rispose:
"Hanno Mosè
e i Profeti; ascoltino
loro".
E lui replicò:
"No, padre Abramo, ma se dai
morti qualcuno andrà
da loro, si convertiranno".
Abramo rispose:
"Se non ascoltano Mosè
e i Profeti, non
saranno persuasi neanche
se uno risorgesse dai
morti"».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Non ha nome il ricco che
banchetta
senza vedere Lazzaro.
Non ha nome, non ha storia,
ignora
Dio e Dio lo ignora.
Non è una persona malvagia,
probabilmente
ha anche una qualche fede.
Solo è distratto, non vede, non
si accorge
che la povertà abita sotto casa
sua.
Solo un cane ha tenerezza per il
povero Lazzaro.
La morte, mette tutto a posto;
entrambi
devono lasciare tutto.
E, di colpo, il ricco si accorge
di avere
creato un abisso a causa del suo
egoismo.
Un abisso di indifferenza che gli
impedisce
la relazione, di essere
abbracciato col padre
Abramo, un abisso che lo separa
anche dai
suoi famigliari (ma da dove
sbucano?).
Possiamo essere delle persone
oneste e
scavare abissi, possiamo sentirci
a posto
e fare bene le cose, e non
accorgerci del
povero che muore alla nostra
porta.
No, il discepolo non ha ricette
semplici,
non ha soluzioni immediate per
superare
la povertà e l’ingiustizia del
mondo ma,
almeno, se ne occupa. E ne
soffre.
San Paolo, nella concretezza
della sua
situazione, organizza una
colletta per
i poveri della comunità di
Gerusalemme
e lo sente come un imperativo
assoluto.
Non avremo risorti che ci vengono
a
ricordare questa verità; usiamo
bene ciò
che abbiamo; la preghiera!
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.