martedì 22 marzo 2016

Il Vangelo del Mercoledì 23 Marzo 2016

1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (50,4-9)
Dal Vangelo secondo Matteo (26,14-25) anno C.
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta,
andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete
darmi perché io ve lo consegni?».
E quelli gli fissarono trenta monete d’argento.
Da quel momento cercava l’occasione propizia per
consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono
a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te,
perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il
Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da
te con i miei discepoli”».
I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù,
e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici.
Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno
di voi mi tradirà».
Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno
a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano
nel piatto, è quello che mi tradirà.
Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma
guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!
Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!».
Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?».
Gli rispose: «Tu l’hai detto».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il tradimento di Giuda resta ancora oggi un mistero per
noi, dopo più di duemila anni di storia cristiana.
Quale fu il vero motivo di questo atto così spregevole?
Le risposte possono essere tante e tutte plausibili.
Eppure, al di là di ogni risposta, non dobbiamo dimenticare
un fatto importante; dentro ognuno di noi si nasconde un
Giuda, pronto a fare lo stesso atto di tradimento nei
confronti dell’amore di Dio.
La differenza tra noi e lo sfortunato apostolo è che noi
possiamo ripetere questo tradimento infinite volte; capiamo
quanto grande è la nostra responsabilità?
Tutte le volte che pecchiamo, quei trenta denari vengono
versati ancora una volta, e noi vendiamo il Cristo per una
manciata di monete maledette, che non servono a nulla se
non a ricordarci il nostro tradimento vile e squallido.
Perciò, non diamo sempre la colpa a Giuda, anche ci
mettiamo del nostro in quel tradimento, allora, chiediamo
perdono e preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.