mercoledì 25 maggio 2022

Il Vangelo del Giovedì 26 Maggio 2022

 

Della 6° settimana del Tempo Ordinario.

San Filippo Neri, presbitero.

Prima Lettura

Paolo si stabilì in casa loro e lavorava, e discuteva nella sinagoga.

Dagli Atti degli Apostoli (18,1-8)

In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto.

Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima

dall'Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di Claudio che

allontanava da Roma tutti i Giudei.

Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì

in casa loro e lavorava.

Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende.

Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci.

Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo cominciò a dedicarsi

tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo.

Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti,

disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente.

D'ora in poi me ne andrò dai pagani».

Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che

venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga.

Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia;

e molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare.

Parola di Dio.

Vangelo

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

Dal Vangelo secondo Giovanni (16,16-20) anno pari.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più;

un poco ancora e mi vedrete».

Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos'è questo che ci

dice: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete", e: "Io me

ne vado al Padre"?».

Dicevano perciò: «Che cos'è questo "un poco", di cui parla?

Non comprendiamo quello che vuol dire».

Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché

ho detto: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete"?

In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà.

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Le lacrime degli Apostoli saranno davvero amare per due motivi; da un lato il

Maestro, da lì a poche ore, verrà loro tolto in maniera brutale e violenta.

Ma dall’altro, essi piangeranno perché in quel momento nessuno di loro gli starà

vicino; la sofferenza e la croce, svelerà tutta la paura e la vigliaccheria che vive

nel loro cuore e nel nostro.

Ma Gesù non si sofferma su questo; Egli dice loro semplicemente che quelle

lacrime si trasformeranno in gioia.

Tale gioia sarà tale che nessuno potrà sottrargliela; questa è la promessa del Salvatore.

Chi ci dice che le nostre esperienze fallimentari siano da dimenticare?

Quante volte, invece, esse sono state preludio di nuove situazioni positive

e di strade nuove da percorrere?

Il Maestro, vuole insegnarci che a volte le lacrime, servono proprio per

purificare gli occhi e vedere meglio dove andare.

Ma assieme alle lacrime, amici, vi consiglio di metterci anche la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.