martedì 1 novembre 2016

Il Vangelo del Mercoledì 2 Novembre 2016

Commemorazione di tutti i fedeli defunti.
1° Lettura dal libro di Giobbe (19,1.23-27)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,5-11)
Dal Vangelo secondo Matteo (25,31-46) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio
dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà
sul trono della sua gloria.
Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.
Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore
dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite,
benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato
per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame
e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere,
ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato
e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo
visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti
abbiamo dato da bere?
Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto,
o nudo e ti abbiamo vestito?
Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo
venuti a visitarti?”.
E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete
fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano
da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo
e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato
da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero
straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito,
malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo
visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere,
e non ti abbiamo servito?”.
Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che
non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece
alla vita eterna».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Evidentemente, non è importante quanto si vive, ma come si vive.
La storia della santità cristiana ci insegna che ci sono stati persino
bambini che hanno dimostrato di essere giunti ad una piena
maturità umana e cristiana.
Viceversa, quante volte anche noi notiamo con sgomento la
presenza di tante persone che si definiscono adulte ma poi nei
comportamenti si possono considerare uomini e donne poco
più che adolescenti?
Dunque, ciò che fa la differenza davanti a Dio è l’impegno che
abbiamo messo per riconoscerlo in quelle situazioni nelle quali
Egli era nascosto.
Il povero, il carcerato, la persona da nutrire e da vestire,
lo straniero da accogliere con dignità; ecco il modo per essere
attenti alla presenza di Dio e per giocarci bene la nostra vita,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.