Della 19° settimana del
Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro
del profeta Ezechièle (12,1-12)
Dal Vangelo secondo Matteo
(18,21-19,1) anno pari.
In quel tempo, Pietro
si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio
fratello commette
colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli?
Fino a sette volte?».
E Gesù gli rispose:
«Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno
dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con
i suoi servi.
Aveva cominciato a
regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che
gli doveva diecimila
talenti.
Poiché costui non era
in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse
venduto lui con la
moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito.
Allora il servo,
prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con
me e ti restituirò
ogni cosa”.
Il padrone ebbe
compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò
il debito.
Appena uscito, quel
servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva
cento denari.
Lo prese per il collo
e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”.
Il suo compagno,
prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con
me e ti restituirò”.
Ma egli non volle,
andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse
pagato il debito.
Visto quello che
accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e
andarono a riferire al
loro padrone tutto l’accaduto.
Allora il padrone fece
chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio,
io ti ho condonato
tutto quel debito perché tu mi hai pregato.
Non dovevi anche tu
aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto
pietà di te?”.
Sdegnato, il padrone
lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse
restituito tutto il
dovuto.
Così anche il Padre
mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore,
ciascuno al proprio
fratello».
Terminati questi
discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione
della Giudea, al di là
del Giordano.
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
Chiedere perdono a Dio è facile,
perché Egli non ci fa pesare la gravità
delle nostre colpe.
Il problema, casomai è quello di dare
a nostra volta il perdono che riceviamo,
per estenderlo a chi ci ha fatto
del male.
Quando si tratta di questo, diventiamo
improvvisamente duri di cuore e
incapaci di gesti concreti di
perdono.
Questo è un controsenso; per spiegare
ciò, Gesù utilizza una parabola
talmente chiara che non ha
bisogno di spiegazione.
Se vogliamo ricevere misericordia,
dobbiamo darla noi agli altri.
Quando çiò non avviene, si crea
una situazione di incoerenza, per cui non
permettiamo all’amore di Dio di
agire né in noi né in coloro che ci hanno
fatto del male.
A volte perdonare diventa più
semplice, se pensiamo a quello che Dio
ha perdonato a noi.
Perciò, perdoniamo senza crearci
problemi aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Buona giornata,
Fausto.