domenica 23 giugno 2019

Il Vangelo del Lunedì 24 Giugno 2019


Della 12° settimana del Tempo Ordinario.
Natività di S. Giovanni Battista.
1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (1,4-10)
Nei giorni del re Giosìa mi fu rivolta questa parola del Signore: «Prima di
formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce,
ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni».
Risposi: «Ahimè, Signore Dio!
Ecco, io non so parlare, perché sono giovane».
Ma il Signore mi disse: «Non dire: “Sono giovane”.
Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che io ti ordinerò.
Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti».
Oracolo del Signore.
Il Signore stese la mano e mi toccò la bocca, e il Signore mi disse: «Ecco,
io metto le mie parole sulla tua bocca.
Vedi, oggi ti do autorità sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e
demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare».
Parola di Dio.
2° Lettura dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1,8-12)
Carissimi, voi amate Gesù Cristo, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo,
credete in lui.
Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta
della vostra fede: la salvezza delle anime.
Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti, che preannunciavano
la grazia a voi destinata; essi cercavano di sapere quale momento o quali
circostanze indicasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva
le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che le avrebbero seguite.
A loro fu rivelato che, non per se stessi, ma per voi erano servitori di quelle
cose che ora vi sono annunciate per mezzo di coloro che vi hanno portato
il Vangelo mediante lo Spirito Santo, mandato dal cielo: cose nelle quali
gli angeli desiderano fissare lo sguardo.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (1,5-17) anno dispari.
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa,
della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne,
di nome Elisabetta.
Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi
e le prescrizioni del Signore.
Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al
Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del
servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso.
Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso.
Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore.
Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita
e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni.
Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché
egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti,
sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti
figli d’Israele al Signore loro Dio.
Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre
i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare
al Signore un popolo ben disposto».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Giovanni il rude che viene dal deserto, Giovanni il tagliente predicatore,
Giovanni che è disposto a morire per mantenere fede alla sua missione di
verità, Giovanni che prepara e dispone il popolo all’accoglienza del Messia
ma che, teneramente, resta lui per primo spazzato all’originalità di questo Messia.
D’altronde, come biasimare Giovanni?
È il più grande dei profeti ma anche il più sfortunato; invita a conversione,
grida e minaccia, indica il Messia vendicativo, con l’ascia pronta a tagliare
l’albero che non produce frutto, e poi arriva Gesù, che invece di abbattere
accarezza e pota l’albero per fargli portare più frutto.
Ci impressiona il fatto che Giovanni sia spiazzato dall’inattesa tenerezza
di dio; anche lui deve arrendersi alla contrologica del Dio d’Isarele.
I profeti esistono ancora, sono presenti in mezzo a noi.
Uomini e donne che vivono il Vangelo con tale coinvolgente semplicità e
convinzione da diventare un segno di conversione per tutti noi e, riusciremo
a conoscerli, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.