domenica 12 luglio 2015

Il Vangelo del Lunedì 13 Luglio 2015

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° Lettura dal libro dell’Èsodo (1,8-14.22)
Dal Vangelo secondo Matteo (10,34-11,1) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non
crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra;
sono venuto a portare non pace, ma spada.
Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre
e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera;
e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di
me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno
di me; chi non prende la propria croce e non mi
segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà,
e chi avrà perduto la propria vita per causa mia,
la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me
accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la
ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto
perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere
d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un
discepolo, in verità io vi dico: non perderà la
sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste
istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per
insegnare e predicare nelle loro città.
Parola del Signore.
Riflessione personale Sul Vangelo di oggi.
A volte, situazioni di pericolo, di ingiustizia e di
dolore è preludio della manifestazione potente
della salvezza di Dio.
E attraverso segni e prodigi, il Signore manifesta
che Israele è il popolo a Lui consacrato e che
nessuno può intralciare i suoi piani di redenzione.
A volte, anche noi notiamo come le sofferenze e le
contrarietà sono un momento di preparazione alla
manifestazione della salvezza di Dio nella nostra vita.
Dunque, non dobbiamo disperare, ma impariamo
ad avere pazienza e spirito di fede e, prima o poi,
vedremo l’amore di Dio che si rivela con potenza
anche per noi.
Perchè, anche la sofferenza fa parte integrante
della salvezza, dice Gesù.
Non riusciamo proprio ad immaginarci un Gesù che,
dopo aver predicato il perdono e la comprensione,
l’accoglienza incondizionata e la misericordia,
venga a dirci che è venuto a portare scompiglio.
Ma ci sono tanti tipi di disordine; il suo è quello
che porta movimento e vita lì dove sembra esservi
solo stagnazione.
Persino i rapporti famigliari, così forti e profondi,
possono essere un ostacolo alla realizzazione del
suo regno; c’è chi lo capisce e fa di tutto per restargli
fedele, ma c’è chi, invece, fa fatica ad entrare in
quest’ottica di idee.
Per questo motivo Gesù è venuto a dividere e a
portare guerra in quei contesti dove sembra esservi
apparente calma.
Il Vangelo porta in sé una forza che non ammette
ripensamenti o compromessi, per questo dobbiamo
approfondirlo aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.