mercoledì 4 febbraio 2015

Il Vangelo del Giovedì 5 Febbraio 2015

1° Lettura dalla lettera agli Ebrei (12,18-19.21-24)
Dal Vangelo secondo Marco (6,7-13) anno B.
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese
a mandarli a due a due e dava loro potere
sugli spiriti impuri.
E ordinò loro di non prendere per il viaggio
nient'altro che un bastone: né pane, né sacca,
né denaro nella cintura; ma di calzare sandali
e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa,
rimanetevi finché non sarete partiti di lì.
Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi
ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto
i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si
convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano
con olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore.
Indubbiamente gli Ebrei avevano ancora
nell’immaginazione le manifestazioni di Dio così
come venivano descritte nell’Antico Testamento;
in esso, la presenza di Dio, il tre volte santo,
si manifestava attraverso una serie di eventi
atmosferici e naturali straordinari.
Ma già pian piano queste manifestazioni eclatanti
avevano lasciato il posto ad una percezione della
presenza di Dio più interiore; ci ricordiamo la
narrazione della manifestazione di Dio al profeta
Elia sul monte Carmelo?
Egli comprese che Dio non si nascondeva né nella
tempesta, né nel terremoto, bensì nel mormorio
leggero del vento.
Con Gesù la manifestazione di Dio è paradossale;
Egli è tanto vicino all’uomo da diventare uno
come Lui, capace persino di soffrire.
Come faceva capire ai suoi discepoli.
Gesù inizia uno stile che, in più di duemila anni
di storia, non è mai cambiato.
Egli avrebbe potuto diffondere la Buona Novella
in tanti modi, senza aver bisogno di nessuno;
invece, ha voluto avere bisogno degli uomini
per parlare agli uomini.
Nella Chiesa, ha continuato a fare esattamente così.
I santi sono uomini che, per quanto poveri e
peccatori, hanno dato la loro piena disponibilità
al piano di Dio, diventando essi stessi annunciatori
della parola che salva.
Per annunciare la Buona Novella, Dio non ha
bisogno della nostra bravura o delle nostre capacità,
quanto della nostra disponibilità e della nostra
testimonianza.
Questo è sicuramente il modo migliore per essere
davvero utile a Dio; tutto il resto è nulla.
Disponibilità e testimonianza per servire il Signore,
aiutati dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.