venerdì 30 giugno 2023

Il Vangelo del Sabato 1 Luglio 2023

 

Della 12° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Aronne, fratello di Mosè.

Prima lettura.

C’è forse qualche cosa d’impossibile per il Signore?

Tornerò da te e Sara avrà un figlio.

Dal Libro della Genesi (18,1-15)

Poi il Signore apparve a lui alle Querce

di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso

della tenda nell'ora più calda del giorno.

Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini

stavano in piedi presso di lui.

Appena li vide, corse loro incontro

dall'ingresso della tenda e si prostrò fino

a terra, dicendo: "Mio signore, se ho

trovato grazia ai tuoi occhi, non passare

oltre senza fermarti dal tuo servo.

Si vada a prendere un po' d'acqua, lavatevi

i piedi e accomodatevi sotto l'albero.

Andrò a prendere un boccone di pane e

ristoratevi; dopo potrete proseguire,

perché è ben per questo che voi siete

passati dal vostro servo".

Quelli dissero: "Fa' pure come hai detto".

Allora Abramo andò in fretta nella tenda,

da Sara, e disse: "Presto, tre sea di fior

di farina, impastala e fanne focacce".

All'armento corse lui stesso, Abramo;

prese un vitello tenero e buono e lo diede

al servo, che si affrettò a prepararlo.

Prese panna e latte fresco insieme con il

vitello, che aveva preparato, e li porse loro.

Così, mentre egli stava in piedi presso

di loro sotto l'albero, quelli mangiarono.

Poi gli dissero: "Dov'è Sara, tua moglie?".

Rispose: "È là nella tenda".

Riprese: "Tornerò da te fra un anno a

questa data e allora Sara, tua moglie,

avrà un figlio".

Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso

della tenda, dietro di lui.

Abramo e Sara erano vecchi, avanti negli

anni; era cessato a Sara ciò che avviene

regolarmente alle donne.

Allora Sara rise dentro di sé e disse:

"Avvizzita come sono, dovrei provare

il piacere, mentre il mio signore è vecchio!".

Ma il Signore disse ad Abramo: "Perché

Sara ha riso dicendo: "Potrò davvero

partorire, mentre sono vecchia"?

C'è forse qualche cosa d'impossibile

per il Signore?

Al tempo fissato tornerò da te tra un

anno e Sara avrà un figlio".

Allora Sara negò: "Non ho riso!", perché

aveva paura; ma egli disse: "Sì,

hai proprio riso".

Parola di Dio.

Vangelo.

Molti verranno dall’oriente e dall’occidente e

sederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe.

Dal Vangelo secondo Matteo (8,5-17) anno pari.

Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro

un centurione che lo scongiurava e diceva:

"Signore, il mio servo è in casa, a letto,

paralizzato e soffre terribilmente".

Gli disse: "Verrò e lo guarirò".

Ma il centurione rispose: "Signore, io

non sono degno che tu entri sotto il mio

tetto, ma di' soltanto una parola e il mio

servo sarà guarito.

Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei

soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!",

ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli

viene; e al mio servo: "Fa' questo!",

ed egli lo fa".

Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse

a quelli che lo seguivano: "In verità io vi

dico, in Israele non ho trovato nessuno

con una fede così grande!

Ora io vi dico che molti verranno

dall'oriente e dall'occidente e siederanno

a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe

nel regno dei cieli, mentre i figli del regno

saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove

sarà pianto e stridore di denti".

E Gesù disse al centurione: "Va', avvenga

per te come hai creduto".

In quell'istante il suo servo fu guarito.

Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la

suocera di lui che era a letto con la febbre.

Le toccò la mano e la febbre la lasciò;

poi ella si alzò e lo serviva.

Venuta la sera, gli portarono molti

indemoniati ed egli scacciò gli spiriti

con la parola e guarì tutti i malati, perché

si compisse ciò che era stato detto per

mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le

nostre infermità e si è caricato delle malattie.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù entra a Cafarnao, un soldato gli si avvicina.

Il centurione lo previene e gli va incontro.

In altre parole; esce da sé per entrare nel

mistero di Dio, senza che abbia tuttavia

coscienza del suo comportamento.

Sollecita una guarigione; in realtà, non

domanda forse Dio stesso? E noi?

Nelle nostre preghiere di richiesta siamo

in cerca di Dio o dei vantaggi che

speriamo di ottenere?

‘Chiedete e otterrete’, assicura Gesù.

Quante volte siamo delusi per non essere

stati esauditi, io ne so qualche cosa, amici.

Sollecitiamo da Dio che ci accordi ciò che

ci preoccupa nell’immediato.

È certamente legittimo desiderare che ci

guarisca dalle malattie e ci soccorra nelle

prove che sopportiamo.

Non sappiamo più dire che non sappiamo pregare.

Dio sa qual è il nostro bene, e ci dà,

nell’invisibile, qualcosa al di là di noi stessi.

Dio vede più lontano di noi.

La fede animava già il centurione; una fede

intuitiva, fiduciosa, in qualcuno di potente.

Gesù gli fa scoprire fin dove arriva la fede.

In questo Vangelo sono chiarificatrici due

parole-chiave simboliche; entrare, uscire.

Esprimono bene la dinamica della richiesta.

Dio vuole entrare sempre di più in noi,

ma senza affrettare le cose.

Egli suona dolcemente il campanello

della nostra anima.

Sta a noi aprirgli la porta.

Curioso, direte voi, visto che abita nei

nostri cuori attraverso il suo Spirito.

Egli è già con noi, dunque.

Si, ma, come lo trattiamo?

Da proprietario della nostra fede, come

se fosse il semplice inquilino che non

vediamo mai, o qualcuno che condivide

con noi la sua intimità?

Lasciamo fare a Dio, amici, apriamoci

sempre più Lui, risvegliamoci, rendiamo

attiva la nostra speranza.

Dobbiamo aspettarci che Dio si aspetti

qualcosa da noi.

Dio ci aspetta al tornante, sul cammino

delle nostre prove e delle nostre gioie.

Camminiamo dunque verso di Lui come

si cammina in montagna.

Al passaggio di un valico si scopre un

paesaggio nuovo.

Ed allora chiediamoci che panorama

abbiamo su Dio e sulla nostra fede!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori, e

non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto

il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.