Della 2° settimana di Quaresima.
San Patrizio, vescovo.
Prima Lettura.
Abbiamo peccato e abbiamo
operato da malvagi.
Dal libro del profeta Daniele (9,4b-10)
Signore Dio, grande e tremendo, che sei
fedele all'alleanza e benevolo verso
coloro che ti amano e osservano i tuoi
comandamenti, abbiamo peccato e
abbiamo operato da malvagi e da empi,
siamo stati ribelli, ci siamo allontanati
dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi!
Non abbiamo obbedito ai tuoi servi,
i profeti, i quali nel tuo nome hanno
parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai
nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore,
a noi la vergogna sul volto, come avviene
ancora oggi per gli uomini di Giuda, per
gli abitanti di Gerusalemme e per tutto
Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi
dove tu li hai dispersi per i delitti che
hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai
nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri,
perché abbiamo peccato contro di te; al
Signore, nostro Dio, la misericordia e il
perdono, perché ci siamo ribellati contro
di lui, non abbiamo ascoltato la voce del
Signore, nostro Dio, né seguito quelle
leggi che egli ci aveva dato per mezzo
dei suoi servi, i profeti.
Parola di Dio.
Vangelo.
Perdonate e sarete perdonati.
Dal Vangelo secondo
Luca (6,36-38) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi
discepoli: «Siate misericordiosi, come
il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati;
non condannate e non sarete condannati;
perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona,
pigiata, colma e traboccante vi sarà
versata nel grembo, perché con la misura
con la quale misurate, sarà misurato
a voi in cambio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Sulle
labbra del Maestro sembra sempre
tutto
così semplice!
L'invito
alla conversione, l’accogliere
la
presenza di Dio nella nostra vita,
comporta
inevitabilmente un cambiamento.
Un
cambiamento che si nota, che si
misura,
un ‘fare’ da cui non scaturisce
la
fede ma che la incarna e la manifesta.
Siamo
chiamati ad imitare l’azione di
Dio,
a giudicare noi stessi e gli altri
secondo
il suo stile, benevolo ed
esigente,
come è di chi ama davvero;
a
non condannare, a perdonare per
essere
perdonati.
Il
discepolo manifesta l’amore che riceve
dal
Padre soprattutto con la misericordia.
Là
dove Matteo, come abbiamo letto,
scrive
‘siate perfetti come è perfetto il
Padre’,
Luca scrive ‘siate misericordiosi
come
lo è il Padre’.
La
perfezione di Dio consiste nella sua
immensa
misericordia, nel guardare la
miseria
col cuore, nel sapere compatire
per
poi accompagnare nel cambiamento.
Dio
non è un mollaccione cui facciamo
pena,
ma colui che capisce la nostra
fragilità
e, senza condannare, ci aiuta
ad
accoglierla e, a volte, a superarla.
Sia
la misericordia e la preghiera a
caratterizzare
la nostra ricerca di fede
e
la giornata che stiamo iniziando!
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.