martedì 21 novembre 2017

Il Vangelo del Mercoledì 22 Novembre 2017

Della 33° settimana del Tempo Ordinario.
Santa Cecilia
1° Lettura dal secondo libro dei Maccabèi (7,1.20-31)
Dal Vangelo secondo Luca (19,11-28) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed
essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per
ricevere il titolo di re e poi ritornare.
Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele
fruttare fino al mio ritorno”.
Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a
dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”.
Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui
aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”.
Gli disse: “Bene, servo buono!
Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”.
Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha
fruttate cinque”.
Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho
tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo:
prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”.
Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio!
Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in
deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato
il mio denaro a una banca?
Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”.
Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”.
Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”.
“Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha.
E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli
qui e uccideteli davanti a me”».
Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Sembra quasi che Gesù racconti questa parabola per spegnere le speranze
di coloro che aspettavano l’instaurazione del regno di Dio.
In realtà, il Signore vuole far capire che non è importante sapere se e come
si manifesterà il regno dei cieli; quello che fa davvero la differenza è invece
come lo si aspetta.
Se ci si dà da fare per rendere l’attesa laboriosa e proficua per Dio, il tempo
non fa paura e l’attesa non crea timore.
Se invece si sotterrano i talenti che egli ci ha dato per paura o per pigrizia,
siamo allora davvero colpevoli; abbiamo sprecato l’occasione della nostra
vita, quella che soltanto una volta ci viene concessa.
Per questo motivo, senza paura e con gioia, diamoci da fare per restituire
moltiplicato ciò che abbiamo ricevuto da Lui.
Sicuramente tutto questo non sarà facile, ma ci può aiutare solo la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.