mercoledì 2 marzo 2022

Il Vangelo del Giovedì 3 Marzo 2022

 

Giovedì dopo le Ceneri.

San Tiziano di Brescia, vescovo.

Prima Lettura

Io pongo oggi davanti a te la benedizione e la maledizione.

Dal libro del Deuteronòmio (30,15-20)

Mosè parlò al popolo e disse: «Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il

bene, la morte e il male.

Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per

le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu

viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu

stai per entrare per prenderne possesso.

Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a

prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete,

che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne

possesso, attraversando il Giordano.

Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti

la vita e la morte, la benedizione e la maledizione.

Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore,

tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua

vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha

giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».

Parola di Dio.

Vangelo

Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

Dal Vangelo secondo Luca (9,22-25) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo deve soffrire

molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire

ucciso e risorgere il terzo giorno».

Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso,

prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita

per causa mia, la salverà.

Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde

o rovina se stesso?».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Investire bene, farsi i conti in tasca, capire per cosa vivere e darsi da fare.

Così ha saputo fare Gesù, spendendo la propria vita.

La Croce che sarà al centro della nostra riflessione Quaresimale non è un

orrendo supplizio da cui fuggire, ma la suprema testimonianza di un amore

donato con pienezza.

Il Signore ci chiede di prendere la croce, cioè di assumere uno stile di vita

che si fa dono anche quando fa male donarsi, provoca dolore.

La croce non è mai una prova che Dio ci invia, spesso le croci che portiamo

ce le siamo create, e le levighiamo ogni mattina.

Il dolore è da fuggire, specie quello inutile.

Da abbracciare, invece, è la logica con cui Gesù ha trasformato la croce da

strumento di morte a testimonianza di dono e di vita.

Quello di cui abbiamo anzitutto bisogno è della conversione principale.

Dalla visione solitaria ed egoistica della nostra vita ad una vita come dono di

noi stessi; facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.