mercoledì 1 marzo 2017

Il Vangelo del Martedì 21 Febbraio 2017

1° Lettura dal libro del Siràcide (2,1-13)
Dal Vangelo secondo Marco (9,30-37) anno dispari.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea,
ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo
viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma,
una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà».
Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao.
Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo
per la strada?».
Ed essi tacevano.
Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande.
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo,
sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo,
disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome,
accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui
che mi ha mandato».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ne parlano tutti gli evangelisti, quindi non solo è accaduto,
ma è stato un momento importante per il percorso dei discepoli.
Ne parlano senza vergogna, senza badare alla figuraccia che hanno fatto.
Non hanno paura di ammettere, candidamente, di non aver capito
nulla del discorso che ha fatto loro Gesù.
I suoi discepoli, gli amici fidati, quelli che ha scelto con cura,
sono su un altro pianeta.
Discutono di gloria, di posti di comando e di potere.
Non sanno davvero di cosa parlano, non hanno ancora capito
cosa Gesù vuole fare.
E il Maestro, ancora una volta, si mette da parte, non guarda al suo
dolore, non elemosina consolazione, ma insegna, cerca di far capire.
Anche a noi, a volte, succede di avere bisogno di consolazione e di
dover consolare, mettendo fra parentesi il dolore che ci divora il cuore.
Non siamo soli in questo, anche Gesù ha sperimentato questa fatica
e l’ha trasfigurata.
Ed anche noi come Lui, per riuscirci dobbiamo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

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