Del Mercoledì fra l’ottava di Pasqua.
San Giorgio, martire di Lydda.
Prima lettura.
Quello che ho te lo do: nel nome di
Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!
Dagli Atti degli Apostoli (3,1-10)
In quei giorni, Pietro e Giovanni
salivano al tempio per la preghiera
delle tre del pomeriggio.
Qui di solito veniva portato un uomo,
storpio fin dalla nascita; lo ponevano
ogni giorno presso la porta del tempio
detta Bella, per chiedere l'elemosina a
coloro che entravano nel tempio.
Costui, vedendo Pietro e Giovanni che
stavano per entrare nel tempio, li
pregava per avere un'elemosina.
Allora, fissando lo sguardo su di lui,
Pietro insieme a Giovanni disse:
«Guarda verso di noi».
Ed egli si volse a guardarli, sperando
di ricevere da loro qualche cosa.
Pietro gli disse: «Non possiedo né argento
né oro, ma quello che ho te lo do: nel
nome di Gesù Cristo, il Nazareno,
àlzati e cammina!».
Lo prese per la mano destra e lo sollevò.
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si
rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise
a camminare; ed entrò con loro nel tempio
camminando, saltando e lodando Dio.
Tutto il popolo lo vide camminare e
lodare Dio e riconoscevano che era
colui che sedeva a chiedere l'elemosina
alla porta Bella del tempio, e furono
ricolmi di meraviglia e stupore per
quello che gli era accaduto.
Parola di Dio.
Vangelo.
Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.
Dal Vangelo secondo
Luca (24,13-35) anno dispari.
Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo
della settimana], due [dei discepoli]
erano in cammino per un villaggio di
nome Èmmaus, distante circa undici
chilometri da Gerusalemme,
e conversavano tra loro di tutto quello
che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano
insieme, Gesù in persona si avvicinò
e camminava con loro.
Ma i loro occhi erano impediti
a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi
discorsi che state facendo tra voi lungo
il cammino?».
Si fermarono, col volto triste; uno di loro,
di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei
forestiero a Gerusalemme!
Non sai ciò che vi è accaduto in
questi giorni?».
Domandò loro: «Che cosa?».
Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù,
il Nazareno, che fu profeta potente in
opere e in parole, davanti a Dio e a tutto
il popolo; come i capi dei sacerdoti e le
nostre autorità lo hanno consegnato per
farlo condannare a morte e lo
hanno crocifisso.
Noi speravamo che egli fosse colui che
avrebbe liberato Israele; con tutto ciò,
sono passati tre giorni da quando queste
cose sono accadute.
Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno
sconvolti; si sono recate al mattino alla
tomba e, non avendo trovato il suo corpo,
sono venute a dirci di aver avuto anche
una visione di angeli, i quali affermano
che egli è vivo.
Alcuni dei nostri sono andati alla tomba
e hanno trovato come avevano detto le
donne, ma lui non l'hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere
in tutto ciò che hanno detto i profeti!
Non bisognava che il Cristo patisse queste
sofferenze per entrare nella sua gloria?».
E, cominciando da Mosè e da tutti i
profeti, spiegò loro in tutte le Scritture
ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove
erano diretti, egli fece come se dovesse
andare più lontano.
Ma essi insistettero: «Resta con noi,
perché si fa sera e il giorno è ormai
al tramonto».
Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il
pane, recitò la benedizione, lo spezzò
e lo diede loro.
Allora si aprirono loro gli occhi
e lo riconobbero.
Ma egli sparì dalla loro vista.
Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva
forse in noi il nostro cuore mentre egli
conversava con noi lungo la via, quando
ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno
a Gerusalemme, dove trovarono riuniti
gli Undici e gli altri che erano con loro,
i quali dicevano: «Davvero il Signore
è risorto ed è apparso a Simone!».
Ed essi narravano ciò che era accaduto
lungo la via e come l'avevano riconosciuto
nello spezzare il pane.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Due
di loro si allontanano da Gerusalemme,
sono
in cammino e parlano di tutto quello
che
è successo, della morte del loro Maestro.
Come
ama dire Luca, è in un contesto di
cammino
che avviene l’incontro col Risorto.
Siamo
in cammino, amici; in cammino,
alla
scoperta di ciò che valiamo, alla
scoperta
di cosa ci stiamo a fare su questa
terra,
in cammino per scoprire il nostro
destino,
la nostra chiamata.
Abbiamo
tutta la vita per diventare uomini,
tutta
la vita per convertirci al Vangelo.
È
un’esperienza comune, reiterata,
quotidiana;
abbiamo bisogno di tempo
e
fatica per crescere, per capire.
Tuttavia,
per quanto semplice, non è un
atteggiamento
automatico; possiamo
impedirci
di crescere, chiuderci a riccio
di
fronte ai nostri (inevitabili) errori e
così
ristagnare nelle nostre piccole
sicurezze
(o grandi insicurezze).
Allora
perché passiamo la vita a vedere
la
nostra casa in costruzione e a lamentarci
di
tutto ciò che non funziona, a notare di
più
ciò che manca, rispetto a ciò che
già
esiste?
Perché,
in teoria, diciamo di essere in
cammino
e, in pratica, vorremmo già
essere
arrivati?
Perché
tutta quest’intolleranza verso
noi
stessi e gli altri, invece di pregare,
quest’incapacità
a pazientare, ad
attendere
che il seme cresca e porti frutto?
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.