1° Lettura dal libro del
Siràcide (Sir 47,2-13)
Dal Vangelo secondo Marco
(6,14-29) anno C.
In quel tempo, il re Erode
sentì parlare di Gesù, perché
il suo nome era diventato
famoso.
Si diceva: «Giovanni il
Battista è risorto dai morti e per
questo ha il potere di fare
prodigi».
Altri invece dicevano: «È
Elìa».
Altri ancora dicevano: «È un
profeta, come uno dei profeti».
Ma Erode, al sentirne parlare,
diceva: «Quel Giovanni
che io ho fatto decapitare, è
risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva
mandato ad arrestare
Giovanni e lo aveva messo in
prigione a causa di Erodìade,
moglie di suo fratello
Filippo, perché l’aveva sposata.
Giovanni infatti diceva a
Erode: «Non ti è lecito tenere
con te la moglie di tuo
fratello».
Per questo Erodìade lo odiava
e voleva farlo uccidere,
ma non poteva, perché Erode
temeva Giovanni, sapendolo
uomo giusto e santo, e
vigilava su di lui; nell’ascoltarlo
restava molto perplesso,
tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio,
quando Erode, per il suo
compleanno, fece un banchetto
per i più alti funzionari
della sua corte, gli ufficiali
dell’esercito e i notabili
della Galilea.
Entrata la figlia della stessa
Erodìade, danzò e piacque
a Erode e ai commensali.
Allora il re disse alla
fanciulla: «Chiedimi quello che
vuoi e io te lo darò».
E le giurò più volte:
«Qualsiasi cosa mi chiederai, te la
darò, fosse anche la metà del
mio regno».
Ella uscì e disse alla madre:
«Che cosa devo chiedere?».
Quella rispose: «La testa di
Giovanni il Battista».
E subito, entrata di corsa dal
re, fece la richiesta, dicendo:
«Voglio che tu mi dia adesso,
su un vassoio, la testa di
Giovanni il Battista».
Il re, fattosi molto triste, a
motivo del giuramento e dei
commensali non volle opporle
un rifiuto.
E subito il re mandò una
guardia e ordinò che gli fosse
portata la testa di Giovanni.
La guardia andò, lo decapitò
in prigione e ne portò la testa
su un vassoio, la diede alla
fanciulla e la fanciulla la diede
a sua madre.
I discepoli di Giovanni,
saputo il fatto, vennero,
ne presero il cadavere e lo
posero in un sepolcro.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul
Vangelo di oggi.
Ci sono alcuni che sono anche disposti ad
ascoltare la
verità, anche se essa fa male e mette
seriamente in crisi
le proprie convinzioni.
Il problema poi consiste nell’avere il
coraggio di far seguire
all’ascolto un deciso cambiamento di
vita.
Questo Erode non riesce a farlo, schiavo
com’era dei
compromessi e della corruzione della sua
corte; egli si
rende conto che la morte del Battista
dipende solo dal
capriccio di una donna; eppure non si
oppone.
Dunque, egli preferisce uccidere la sua
coscienza, assieme
al Battista, piuttosto che andare contro
le convenzioni
e le abitudini sbagliate.
E noi, quando ci rendiamo conto di aver
preso una strada
sbagliata, abbiamo il coraggio di tornare
sui nostri passi,
anche se questo ci crea imbarazzo?
Spero proprio di si, se facciamo fatica,
abbiamo la
preghiera che ci aiuta.
Padre nostro che
sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga
il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri
debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non
ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal
male. Amen.
Ave, o Maria,
piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno,
Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in
principio ora e sempre nei
secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata,
Fausto.