mercoledì 28 marzo 2018

Il Vangelo del Giovedì 29 Marzo 2018


Della settimana Santa.
Triduo Pasquale, Cena del Signore.
1° Lettura dal libro dell’Esodo (12,1-8.11-14)
2° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (11,23-26)
Dal Vangelo secondo Giovanni (13,1-15) anno pari.
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di
passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel
mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda,
figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli
aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava,
si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse
attorno alla vita.
Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli
e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».
Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo».
Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!».
Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le
mani e il capo!».
Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non
i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti».
Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse
loro: «Capite quello che ho fatto per voi?
Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi
dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Qual è la chiave del successo personale e della felicità?
Sembra incredibile, ma secondo l'insegnamento di Gesù la realizzazione di
tutte queste aspirazioni umane si trova in un unico verbo; servire.
Ciò significa che quando ci rendiamo disponibili a dare qualcosa di noi-tempo,
ascolto, accoglienza-senza attendere assolutamente nulla in cambio,
miracolosamente la nostra vita si trasforma.
Come l’esistenza di Gesù, anche la nostra diventa una vita eucaristica, cioè
di dono e di ringraziamento.
È davvero possibile che tutto ciò ci renda felici e appagati?
Secondo Gesù, basta provare per vivere la beatitudine che anche i suoi più
cari amici hanno sperimentato.
Anche noi abbiamo la possibilità di essere davvero felice, se lo vogliamo.
Perciò, diamoci da fare aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.