martedì 17 maggio 2022

Il Vangelo del Mercoledì 18 Maggio 2022

 

Della 5° settimana del Tempo di Pasqua.

San Giovanni I, Papa e martire.

Prima Lettura

Fu stabilito che salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani

per tale questione.

Dagli Atti degli Apostoli (15,1-6)

In quei giorni, alcuni, venuti [ad Antiòchia] dalla Giudea, insegnavano ai fratelli:

«Se non vi fate circoncidere secondo l'usanza di Mosè, non potete essere salvati».

Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro,

fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme

dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.

Essi dunque, provveduti del necessario dalla Chiesa, attraversarono la Fenìcia

e la Samarìa, raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia

in tutti i fratelli.

Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli

anziani, e riferirono quali grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro.

Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti,

affermando: «È necessario circonciderli e ordinare loro di osservare la legge

di Mosè».

Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema.

Parola di Dio.

Vangelo

Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.

Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8) anno pari.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio

è l'agricoltore.

Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto,

lo pota perché porti più frutto.

Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.

Rimanete in me e io in voi.

Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite,

così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci.

Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non

potete far nulla.

Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo

raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete

e vi sarà fatto.

In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate

miei discepoli».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Può sembrare strano che Gesù parli ai suoi dicendo che essi devono diventare

suoi discepoli.

Non erano con Lui già da diverso tempo?

E non li aveva chiamati, Lui stesso, apostoli?

Ciò, evidentemente, significa che l’esperienza del discepolato non è mai data

una volta per tutte.

Non basta essersi dichiarati amici di Cristo solo una volta, se poi all’atto pratico,

non facciamo di tutto per restare uniti a Lui, con una vita santa e ricca di amore,

Eppure, quando perseveriamo nella nostra scelta di essere suoi, sappiamo

che il Padre si compiace di noi e viene da noi glorificato.

Allora, portiamo molto frutto e conosciamo una fecondità straordinaria;

è quello che Gesù vuol dire quando ci invita a rimanere in Lui.

Si tratta di un legame profondo ed intimo, che cambia la nostra vita e le dà

un significato tutto nuovo.

Attenzione però, anche gli apostoli hanno dovuto fatica, perciò, non sarà

facile neanche per noi, ma noi, abbiamo la preghiera che ci può aiutare.   

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.