mercoledì 26 gennaio 2022

Il Vangelo del Giovedì 27 Gennaio 2022

 

Della 3° settimana del Tempo Ordinario.

Sant'Angela Merici, vergine.

Prima Lettura

Chi sono io, Signore Dio, e che cos’è la mia casa?

Dal secondo libro di Samuele (7,18-19.24-29)

Dopo che Natan gli ebbe parlato, il re Davide andò a presentarsi davanti al

Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è la mia casa, perché

tu mi abbia condotto fin qui?

E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, Signore Dio: tu hai parlato

anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è legge per

l'uomo, Signore Dio!

Hai stabilito il tuo popolo Israele come popolo tuo per sempre, e tu, Signore,

sei diventato Dio per loro.

Ora, Signore Dio, la parola che hai pronunciato sul tuo servo e sulla sua casa

confermala per sempre e fa' come hai detto.

Il tuo nome sia magnificato per sempre così: "Il Signore degli eserciti è il

Dio d'Israele!".

La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te!

Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d'Israele, hai rivelato questo al tuo servo

e gli hai detto: "Io ti edificherò una casa!".

Perciò il tuo servo ha trovato l'ardire di rivolgerti questa preghiera.

Ora, Signore Dio, tu sei Dio, le tue parole sono verità.

Hai fatto al tuo servo queste belle promesse.

Dégnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sia sempre

dinanzi a te!

Poiché tu, Signore Dio, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo

servo è benedetta per sempre!».

Parola di Dio.

Vangelo

La lampada viene per essere messa sul candelabro.

Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.

Dal Vangelo secondo Marco (4,21-25) anno pari.

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere

messa sotto il moggio o sotto il letto?

O non invece per essere messa sul candelabro?

Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di

nascosto che non debba essere messo in luce.

Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate.

Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più.

Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Siamo lampada che illumina la vita degli altri, e la fiamma è la Parola che

brucia in noi e rischiara ogni nostra tenebra.

Non dobbiamo avere paura del giudizio degli altri o nascondere la nostra fede

sotto lo sgabello.

Certo, prima di annunciare dobbiamo vivere, essere credibili, urlare il Vangelo

con la nostra quotidianità.

Il mondo si dibatte nelle sue tenebre, stretto fra mille paure, travolto da una

crescente, primitiva violenza delle parole e dei pensieri che possiamo illuminare

con l’unica Parola che salva la vita, nostra e altrui.

Abbiamo nascosto la lampada dentro le Chiese, spesso vuote e anonime.

Dobbiamo riportare la fiamma in alto, ben visibile, in modo che, chi lo

desidera, possa farsi illuminare.

La luce della fede risplende a partire dal nostro giudizio, dice il Maestro.

Giudizio mentale, logica inespressa che cambia radicalmente la visione del mondo.

Se noi cristiani non siamo capaci a leggere la realtà, gli altri e noi stessi con

misericordia e compassione, chi ne sarà mai capace?

Non si tratta di fare i devoti col capo reclinato, ma di esprimere giudizi che

provengono dalla verità e che ci portano alla piena speranza.

Partiamo da oggi per vedere (e dire) le cose in maniera nuova, come Dio le vede,

attraverso l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.