martedì 19 gennaio 2021

Il Vangelo del Mercoledì 20 Gennaio 2020

 

Della 2° settimana del Tempo Ordinario.

San Fabiano, papa e martire San Sebastiano, martire.

Prima lettura dalla lettera agli Ebrei (Eb 7, 1-3. 15-17)

Fratelli, Melchìsedek, re di Salem, sacerdote del Dio altissimo, andò incontro

ad Abramo mentre ritornava dall'avere sconfitto i re e lo benedisse; a lui Abramo

diede la decima di ogni cosa.

Anzitutto il suo nome significa "re di giustizia"; poi è anche re di Salem,

cioè "re di pace".

Egli, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni

né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre.

[Ora,] sorge, a somiglianza di Melchìsedek, un sacerdote differente, il quale

non è diventato tale secondo una legge prescritta dagli uomini, ma per la

potenza di una vita indistruttibile.

Gli è resa infatti questa testimonianza: «Tu sei sacerdote per sempre secondo

l'ordine di Melchìsedek».

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Marco (3,1-6) anno dispari.

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga.

Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se

lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.

Egli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!».

Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male,

salvare una vita o ucciderla?».

Ma essi tacevano.

E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro

cuori, disse all'uomo: «Tendi la mano!».

Egli la tese e la sua mano fu guarita.

E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il sabato e ogni norma religiosa possono diventare un idolo cui sacrificare il buon senso.

Così la straziante scena della guarigione dell’uomo dalla mano paralizzata è

emblematico dello stato di lucida follia cui può condurre ogni fanatismo,

in questo caso quello religioso.

Anche solo immaginare che Dio sia più contento del rispetto esteriore del sabato

che del ritorno alla vita normale di un paralitico indica una meschina visione

che lascia sbalorditi.

Il fatto, poi, che i devoti facciano una riunione, offesissimi, per decretare la morte

di Gesù indica la distanza fra la loro prospettiva e quella immensamente liberante

del Maestro.

Gesù non è un anarchico e la norma può diventare il vestito e la concretezza

dell’amore, ma, diversamente dai farisei, non mette la legge al centro, ma l’uomo.

È il paralitico a stare nel mezzo, perché la gloria di Dio è l’uomo che vive.

Anche le nostre comunità devono imparare, e tanto!, da questa pagina nel mettere

l’uomo in mezzo, e non i piani pastorali o le tradizioni religiose, cose buone se

diventano strumenti per far crescere in pienezza ogni discepolo, ogni uomo.

Perciò, facciamo attenzione alle assurdità che possiamo trovare anche nelle

nostre comunità; non sempre sono buone, facciamoci allora, aiutare dalla

preghiera per essere sempre nel giusto.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.