giovedì 6 febbraio 2025

Il Vangelo del Venerdì 7 Febbraio 2025

 

Della 4° settimana del Tempo Ordinario.

San Riccardo, Re degli Inglesi.

Prima Lettura.

Gesù Cristo è lo stesso ieri

e oggi e per sempre.

Dalla lettera agli Ebrei (13,1-8)

Fratelli, l'amore fraterno resti saldo.

Non dimenticate l'ospitalità; alcuni,

praticandola, senza saperlo hanno

accolto degli angeli.

Ricordatevi dei carcerati, come se foste

loro compagni di carcere, e di quelli che

sono maltrattati, perché anche voi

avete un corpo.

Il matrimonio sia rispettato da tutti e il

letto nuziale sia senza macchia.

I fornicatori e gli adùlteri saranno

giudicati da Dio.

La vostra condotta sia senza avarizia;

accontentatevi di quello che avete,

perché Dio stesso ha detto: «Non ti

lascerò e non ti abbandonerò».

Così possiamo dire con fiducia: «Il

Signore è il mio aiuto, non avrò paura.

Che cosa può farmi l'uomo?».

Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi

hanno annunciato la parola di Dio.

Considerando attentamente l'esito finale

della loro vita, imitatene la fede.

Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi

e per sempre.

Parola di Dio.

Vangelo.

Quel Giovanni che io ho fatto

decapitare, è risorto.

Dal Vangelo secondo

Marco (6,14-29) anno dispari.

In quel tempo, il re Erode sentì parlare

di Gesù, perché il suo nome era

diventato famoso.

Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto

dai morti e per questo ha il potere di

fare prodigi».

Altri invece dicevano: «È Elìa».

Altri ancora dicevano: «È un profeta,

come uno dei profeti».

Ma Erode, al sentirne parlare, diceva:

«Quel Giovanni che io ho fatto

decapitare, è risorto!».

Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad

arrestare Giovanni e lo aveva messo in

prigione a causa di Erodìade, moglie di

suo fratello Filippo, perché l'aveva sposata.

Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti

è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello».

Per questo Erodìade lo odiava e voleva

farlo uccidere, ma non poteva, perché

Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo

giusto e santo, e vigilava su di lui;

nell'ascoltarlo restava molto perplesso,

tuttavia lo ascoltava volentieri.

Venne però il giorno propizio, quando

Erode, per il suo compleanno, fece un

banchetto per i più alti funzionari della

sua corte, gli ufficiali dell'esercito

e i notabili della Galilea.

Entrata la figlia della stessa Erodìade,

danzò e piacque a Erode e ai commensali.

Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi

quello che vuoi e io te lo darò».

E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi

chiederai, te la darò, fosse anche la metà

del mio regno».

Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa

devo chiedere?».

Quella rispose: «La testa di

Giovanni il Battista».

E subito, entrata di corsa dal re, fece la

richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi

dia adesso, su un vassoio, la testa

di Giovanni il Battista».

Il re, fattosi molto triste, a motivo del

giuramento e dei commensali non volle

opporle un rifiuto.

E subito il re mandò una guardia e ordinò

che gli fosse portata la testa di Giovanni.

La guardia andò, lo decapitò in prigione

e ne portò la testa su un vassoio, la diede

alla fanciulla e la fanciulla la diede

a sua madre.

I discepoli di Giovanni, saputo il fatto,

vennero, ne presero il cadavere e lo

posero in un sepolcro.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

È inquieto, Erode.

Lui non ne sa molto di fede e di devozioni,

di santoni e di profeti.

Si è anche divertito, per un periodo,

assecondando la sua crisi mistica.

Ma adesso basta, quel periodo è passato.

Lo incuriosisce, però, questo Gesù di

Nazareth e quello che si dice di Lui.

Ha addirittura paura che il Battista

sia resuscitato.

O forse quest’idea solletica il

suo ‘ego’ spirituale?

Quante persone ho incontrato come lui!

Brava gente (quasi sempre) che

confondono superstizione e fede,

paranormale e cristianesimo, che corre

per manifestare la sua devozione al

santo famoso (ovviamente quello più

originale!) e poi non vanno mai a Messa.

Brava gente, che legge sui rotocalchi

pieni di pettegolezzo (sdoganato e ripulito

col gossip), che rovinano reputazioni e

buon nome e poi dedicano due pagine

al miracolo di padre Pio.

Gente così, insomma, mediocre anche

nella fede, ottusa, che rifiuta di convertirsi.

Ma Erode è anche peggio, perché, nel

racconto del martirio di Giovanni, emerge

tutta la sua fragilità e la sua avidezza.

Piccolo uomo travolto da piccoli appetiti,

lo ricordiamo, ironia di Dio, non per la

sua potenza e il suo ruolo, ma per avere

ucciso un oscuro profeta.

E in ricordo del grande Giovanni, preghiamo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.