Della 4° settimana del Tempo Ordinario.
San Riccardo, Re degli Inglesi.
Prima Lettura.
Gesù Cristo è lo stesso ieri
e oggi e per sempre.
Dalla lettera agli Ebrei (13,1-8)
Fratelli, l'amore fraterno resti saldo.
Non dimenticate l'ospitalità; alcuni,
praticandola, senza saperlo hanno
accolto degli angeli.
Ricordatevi dei carcerati, come se foste
loro compagni di carcere, e di quelli che
sono maltrattati, perché anche voi
avete un corpo.
Il matrimonio sia rispettato da tutti e il
letto nuziale sia senza macchia.
I fornicatori e gli adùlteri saranno
giudicati da Dio.
La vostra condotta sia senza avarizia;
accontentatevi di quello che avete,
perché Dio stesso ha detto: «Non ti
lascerò e non ti abbandonerò».
Così possiamo dire con fiducia: «Il
Signore è il mio aiuto, non avrò paura.
Che cosa può farmi l'uomo?».
Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi
hanno annunciato la parola di Dio.
Considerando attentamente l'esito finale
della loro vita, imitatene la fede.
Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi
e per sempre.
Parola di Dio.
Vangelo.
Quel Giovanni che io ho fatto
decapitare, è risorto.
Dal Vangelo secondo
Marco (6,14-29) anno dispari.
In quel tempo, il re Erode sentì parlare
di Gesù, perché il suo nome era
diventato famoso.
Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto
dai morti e per questo ha il potere di
fare prodigi».
Altri invece dicevano: «È Elìa».
Altri ancora dicevano: «È un profeta,
come uno dei profeti».
Ma Erode, al sentirne parlare, diceva:
«Quel Giovanni che io ho fatto
decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad
arrestare Giovanni e lo aveva messo in
prigione a causa di Erodìade, moglie di
suo fratello Filippo, perché l'aveva sposata.
Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti
è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello».
Per questo Erodìade lo odiava e voleva
farlo uccidere, ma non poteva, perché
Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo
giusto e santo, e vigilava su di lui;
nell'ascoltarlo restava molto perplesso,
tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando
Erode, per il suo compleanno, fece un
banchetto per i più alti funzionari della
sua corte, gli ufficiali dell'esercito
e i notabili della Galilea.
Entrata la figlia della stessa Erodìade,
danzò e piacque a Erode e ai commensali.
Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi
quello che vuoi e io te lo darò».
E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi
chiederai, te la darò, fosse anche la metà
del mio regno».
Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa
devo chiedere?».
Quella rispose: «La testa di
Giovanni il Battista».
E subito, entrata di corsa dal re, fece la
richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi
dia adesso, su un vassoio, la testa
di Giovanni il Battista».
Il re, fattosi molto triste, a motivo del
giuramento e dei commensali non volle
opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò
che gli fosse portata la testa di Giovanni.
La guardia andò, lo decapitò in prigione
e ne portò la testa su un vassoio, la diede
alla fanciulla e la fanciulla la diede
a sua madre.
I discepoli di Giovanni, saputo il fatto,
vennero, ne presero il cadavere e lo
posero in un sepolcro.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
È
inquieto, Erode.
Lui
non ne sa molto di fede e di devozioni,
di
santoni e di profeti.
Si
è anche divertito, per un periodo,
assecondando
la sua crisi mistica.
Ma
adesso basta, quel periodo è passato.
Lo
incuriosisce, però, questo Gesù di
Nazareth
e quello che si dice di Lui.
Ha
addirittura paura che il Battista
sia
resuscitato.
O
forse quest’idea solletica il
suo
‘ego’ spirituale?
Quante
persone ho incontrato come lui!
Brava
gente (quasi sempre) che
confondono
superstizione e fede,
paranormale
e cristianesimo, che corre
per
manifestare la sua devozione al
santo
famoso (ovviamente quello più
originale!)
e poi non vanno mai a Messa.
Brava
gente, che legge sui rotocalchi
pieni
di pettegolezzo (sdoganato e ripulito
col
gossip), che rovinano reputazioni e
buon
nome e poi dedicano due pagine
al
miracolo di padre Pio.
Gente
così, insomma, mediocre anche
nella
fede, ottusa, che rifiuta di convertirsi.
Ma
Erode è anche peggio, perché, nel
racconto
del martirio di Giovanni, emerge
tutta
la sua fragilità e la sua avidezza.
Piccolo
uomo travolto da piccoli appetiti,
lo
ricordiamo, ironia di Dio, non per la
sua
potenza e il suo ruolo, ma per avere
ucciso
un oscuro profeta.
E
in ricordo del grande Giovanni, preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.