lunedì 9 agosto 2021

Il Vangelo del Martedì 10 Agosto 2021

 

Della 19° settimana del Tempo Ordinario.

San Lorenzo, diacono e martire.

Prima Lettura

Dio ama chi dona con gioia.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (9,6-10)

Fratelli, tenete presente questo: chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà

e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà.

Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né

per forza, perché Dio ama chi dona con gioia.

Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre

il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene.

Sta scritto infatti: «Ha largheggiato, ha dato ai poveri, la sua giustizia

dura in eterno».

Colui che dà il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, darà e moltiplicherà

anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia.

Parola di Dio.

Vangelo

Se il chicco di grano muore, produce molto frutto.

Dal Vangelo secondo Giovanni (12,24-26) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico:

se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece

muore, produce molto frutto.

Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo,

la conserverà per la vita eterna.

Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore.

Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Sempre di martiri parliamo, tornando però indietro nel tempo; oggi la Chiesa

celebra la grande figura di Lorenzo, diacono a Roma sotto l’imperatore Valeriano.

Da cosa deriva la sua fama diffusa in tutto il mondo?

Pur essendo così distante da noi nel tempo, è vicino per la sua appassionata carità;

arrestato e costretto dall’imperatore a portargli i tesori nascosti della Chiesa,

i diaconi, fra le altre cose, si occupavano delle casse della comunità, Lorenzo

gli portò un gruppo di poveri mantenuti dai cristiani; erano quelli l’unica

ricchezza della Chiesa.

Un gesto forte, coraggioso, che ricorda al mondo che le presunte ricchezze della

Chiesa, retaggio a volte pesante dei fasti del passato, sono anzitutto al servizio

della carità e dei poveri.

Ma che ricorda anche alla Chiesa che i beni materiali vanno trattati con grande

serietà e trasparenza, che non è possibile applicare logiche di profitto ai denari

che servono per soccorrere gli ultimi.

Lorenzo, insomma, ricorda a tutti, credenti o meno, la logica della Creazione;

il ricco è tale per soccorrere il povero.

Nella Bibbia, come ho più volte ricordato, si afferma che la ricchezza è sempre

dono di Dio ma che la povertà è sempre responsabilità del ricco.

Invece ai giorni nostri, purtroppo, non è così, vediamo come i ricchi sono

sempre più ricchi, e i poveri sempre più poveri.

Perciò, preghiamo con san Lorenzo, perché il Signore metta una mano sul

cuore dei ricchi a beneficio dei poveri.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.