Della 8° settimana del tempo Ordinario.
Santi Marcellino e
Pietro, Martiri.
Prima Lettura
I nostri padri
furono uomini di fede,
e le loro opere
giuste non sono dimenticate.
Dal libro del Siràcide
(44,1-9-13)
Facciamo ora l’elogio
di uomini illustri,
dei padri nostri nelle
loro generazioni.
Di altri non sussiste
memoria,
svanirono come se non
fossero esistiti,
furono come se non
fossero mai stati,
e così pure i loro
figli dopo di loro.
Questi invece furono
uomini di fede, e le
loro opere giuste non
sono dimenticate.
Nella loro discendenza
dimora
una preziosa eredità:
i loro posteri.
La loro discendenza
resta fedele alle
Alleanze e grazie a
loro anche i loro figli.
Per sempre rimarrà la
loro discendenza
e la loro gloria non
sarà offuscata.
Parola di Dio.
Vangelo
La mia casa sarà
chiamata casa di preghiera
per tutte le
nazioni. Abbiate fede in Dio!
Dal Vangelo secondo
Marco (11,11-25) anno dispari.
[Dopo essere stato
acclamato dalla folla,
Gesù] entrò a
Gerusalemme, nel tempio.
E dopo aver guardato
ogni cosa attorno,
essendo ormai l’ora
tarda, uscì con i
Dodici verso Betània.
La mattina seguente,
mentre uscivano
da Betània, ebbe fame.
Avendo visto da
lontano un albero di fichi
che aveva delle
foglie, si avvicinò per
vedere se per caso vi
trovasse qualcosa
ma, quando vi giunse
vicino, non trovò
altro che foglie.
Non era infatti la
stagione dei fichi.
Rivolto all’albero,
disse: «Nessuno mai
più in eterno mangi i
tuoi frutti!».
E i suoi discepoli
l’udirono.
Giunsero a
Gerusalemme.
Entrato nel tempio, si
mise a scacciare
quelli che vendevano e
quelli che
compravano nel tempio;
rovesciò i tavoli
dei cambiamonete e le
sedie dei venditori
di colombe e non
permetteva che si
trasportassero cose
attraverso il tempio.
E insegnava loro
dicendo: «Non sta forse
scritto: “La mia casa
sarà chiamata casa
di preghiera per tutte
le nazioni”?
Voi invece ne avete
fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei
sacerdoti e gli scribi
e cercavano il modo di
farlo morire.
Avevano infatti paura
di lui, perché tutta
la folla era stupita
del suo insegnamento.
Quando venne la sera,
uscirono fuori
dalla città.
La mattina seguente,
passando, videro
l’albero di fichi
seccato fin dalle radici.
Pietro si ricordò e
gli disse: «Maestro,
guarda: l’albero di
fichi che hai
maledetto è seccato».
Rispose loro Gesù:
«Abbiate fede in Dio!
In verità io vi dico:
se uno dicesse a
questo monte: “Lèvati
e gèttati nel mare”,
senza dubitare in cuor
suo, ma credendo
che quanto dice
avviene, ciò gli avverrà.
Per questo vi dico:
tutto quello che
chiederete nella
preghiera, abbiate fede
di averlo ottenuto e
vi accadrà.
Quando vi mettete a
pregare, se avete
qualcosa contro
qualcuno, perdonate,
perché anche il Padre
vostro che è nei
cieli perdoni a voi le
vostre colpe».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Giunto a Gerusalemme, Gesù si
reca
direttamente nel tempio, cuore
della
città santa, come per prendervi
possesso.
Appena entrato, inizia “a
scacciare coloro
che vendevano e compravano”.
Non è un semplice gesto
moralizzatore che
vuole togliere abusi e regolare
l’andamento
della vita del tempio.
Il gesto di Gesù è ben più
radicale.
Egli “caccia” dal tempio, dalla
comunità,
dal cuore, quella religiosità
fatta solo di
una ritualità esteriore, che si
nutre di
rapporti falsi e rivendicativi,
che si
rapporta con Dio e con i
fratelli, come
in un mercato ove non c’è la
gratuità
dell’amore, ma la compravendita
dei
rapporti, lo si scopre in molti
casi anche
nelle parrocchie al giorno
d’oggi, purtroppo.
Il tempio è la casa della
preghiera, è il
luogo del rapporto diretto con il
Padre,
è il luogo i figli si raccolgono
e sono
accolti dal Padre.
Gesù stesso è il vero tempio, una
casa aperta
a tutti gli uomini, senza
mercanteggiare,
accessibile a tutti, anche a chi
è lontano,
per vari motivi, dalla fede.
La sua casa, il suo corpo, è il
regno
dell’amore e del perdono, della
fraternità, della pace e della
preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.