sabato 24 gennaio 2015

Il Vangelo di Domenica 25 Gennaio 2015

Il Vangelo della 3° Domenica del Tempo Ordinario
1° lettura dal libro del profeta Giona (3,1-5.10)
2° lettura dalla prima lettera di san Paolo
apostolo ai Corinzi (7,29-31).
Dal Vangelo secondo Marco (1,14-20) anno B.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella
Galilea, proclamando il vangelo di Dio,
e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio
è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone
e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano
le reti in mare; erano infatti pescatori.
Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò
diventare pescatori di uomini».
E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo,
e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca
riparavano le reti.
E subito li chiamò.
Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca
con i garzoni e andarono dietro a lui.
Parola del Signore.
Dio sicuramente più dell’uomo, è molto veloce a
cambiare opinione sugli uomini, soprattutto quando
essi dimostrano di voler tornare a Lui e a rientrare
nella comunione con Lui.
Sembrerebbe quasi che Egli non aspetti altro per
cancellare tutto il male che promette di riversare su
chi si trova sulla via del male; basta un atto di pentimento,
una preghiera detta con il cuore, un gesto concreto che
dimostri la nostra volontà di cambiare vita.
Come è successo a Saulo sulla via di Damasco.
È caduto, ma quella caduta gli ha fatto cambiare tutto
il programma della sua vita.
E dopo essere diventato Paolo, ci dice che il mondo in
cui viviamo passa, svelto come un lampo, e presto ci
ritroveremo di fronte all’eternità senza neanche esserci
reso conto di quanto veloce sia trascorsa la nostra vita,
senza aver fatto nulla di buono.
La soluzione, allora, sta nel vivere la quotidianità con il
cuore già fisso nell’eternità, perché solo così possiamo
dare giusto valore alle cose, alle persone, ed alla vita stessa.
Non fondiamo la nostra esistenza sul volere tutto a tutti
i costi; resteremo delusi.
Come ci chiede Gesù.
Ciò che colpisce delle parole di Gesù è l’urgenza da cui
è accompagnato il suo invito alla conversione; sembra
quasi che il Signore voglia metterci fretta.
In realtà, il motivo di ciò è dovuto al fatto che nessun
mortale conosce quanto tempo ancora gli resta del
suo pellegrinaggio terreno.
Dunque, ogni istante deve essere quello buono per
convertirsi e cambiare vita, altrimenti si possono fare
tante cose nella vita, ma tutto è stato inutile,
e forse persino dannoso.
Il tempo è dono di Dio, e come tale va gestito e custodito;
è lo spazio regalatoci, nel quale vivere la nostra opera
di conversione continua e duratura.
Come utilizziamo il nostro tempo?
Anche se siamo molto impegnati, siamo sicuri che
ciò che facciamo ci serva davvero?
Speriamo proprio di si, ma intanto aiutiamoci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.