domenica 8 ottobre 2023

Il Vangelo del Lunedì 9 Ottobre 2023

 

Della 27° settimana del Tempo Ordinario.

San Dionigi e compagni, vescovo e martiri.

Prima Lettura

Giona invece si mise in cammino per

fuggire lontano dal Signore.

Dal libro del profeta Giona (1,1-2,1.11)

In quei giorni, fu rivolta a Giona, figlio

di Amittài, questa parola del Signore:

«Àlzati, va' a Nìnive, la grande città,

e in essa proclama che la loro malvagità

è salita fino a me».

Giona invece si mise in cammino per

fuggire a Tarsis, lontano dal Signore.

Scese a Giaffa, dove trovò una nave

diretta a Tarsis.

Pagato il prezzo del trasporto, s'imbarcò

con loro per Tarsis, lontano dal Signore.

Ma il Signore scatenò sul mare un forte

vento e vi fu in mare una tempesta così

grande che la nave stava per sfasciarsi.

I marinai, impauriti, invocarono ciascuno

il proprio dio e gettarono in mare quanto

avevano sulla nave per alleggerirla.

Intanto Giona, sceso nel luogo più in

basso della nave, si era coricato e

dormiva profondamente.

Gli si avvicinò il capo dell'equipaggio e

gli disse: «Che cosa fai così addormentato?

Àlzati, invoca il tuo Dio!

Forse Dio si darà pensiero di noi e

non periremo».

Quindi dissero fra di loro: «Venite,

tiriamo a sorte per sapere chi ci abbia

causato questa sciagura».

Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona.

Gli domandarono: «Spiegaci dunque chi

sia la causa di questa sciagura.

Qual è il tuo mestiere?

Da dove vieni?

Qual è il tuo paese?

A quale popolo appartieni?».

Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il

Signore, Dio del cielo, che ha fatto il

mare e la terra».

Quegli uomini furono presi da grande

timore e gli domandarono: «Che cosa

hai fatto?».

Infatti erano venuti a sapere che egli

fuggiva lontano dal Signore, perché lo

aveva loro raccontato.

Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo

fare di te perché si calmi il mare,

che è contro di noi?».

Infatti il mare infuriava sempre più.

Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi

in mare e si calmerà il mare che ora è

contro di voi, perché io so che questa

grande tempesta vi ha colto per causa mia».

Quegli uomini cercavano a forza di remi

di raggiungere la spiaggia, ma non ci

riuscivano, perché il mare andava sempre

più infuriandosi contro di loro.

Allora implorarono il Signore e dissero:

«Signore, fa' che noi non periamo a causa

della vita di quest'uomo e non imputarci

il sangue innocente, poiché tu, Signore,

agisci secondo il tuo volere».

Presero Giona e lo gettarono in mare e il

mare placò la sua furia.

Quegli uomini ebbero un grande timore

del Signore, offrirono sacrifici al Signore

e gli fecero promesse.

Ma il Signore dispose che un grosso pesce

inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre

del pesce tre giorni e tre notti.

E il Signore parlò al pesce ed esso rigettò

Giona sulla spiaggia.

Parola di Dio.

Vangelo

Chi è il mio prossimo?

Dal Vangelo secondo Luca (10,25-37) anno dispari.

In quel tempo, un dottore della Legge si

alzò per mettere alla prova Gesù e chiese:

«Maestro, che cosa devo fare per

ereditare la vita eterna?».

Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto

nella Legge? Come leggi?».

Costui rispose: «Amerai il Signore tuo

Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la

tua anima, con tutta la tua forza e con

tutta la tua mente, e il tuo prossimo

come te stesso».

Gli disse: «Hai risposto bene;

fa' questo e vivrai».

Ma quello, volendo giustificarsi, disse

a Gesù: «E chi è mio prossimo?».

Gesù riprese: «Un uomo scendeva da

Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle

mani dei briganti, che gli portarono via

tutto, lo percossero a sangue e se ne

andarono, lasciandolo mezzo morto.

Per caso, un sacerdote scendeva per

quella medesima strada e, quando lo

vide, passò oltre.

Anche un levìta, giunto in quel luogo,

vide e passò oltre.

Invece un Samaritano, che era in

viaggio, passandogli accanto, vide

e ne ebbe compassione.

Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,

versandovi olio e vino; poi lo caricò

sulla sua cavalcatura, lo portò in un

albergo e si prese cura di lui.

Il giorno seguente, tirò fuori due denari

e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi

cura di lui; ciò che spenderai in più,

te lo pagherò al mio ritorno".

Chi di questi tre ti sembra sia stato

prossimo di colui che è caduto nelle

mani dei briganti?».

Quello rispose: «Chi ha avuto

compassione di lui».

Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Dio è amore, ovvio, lo sappiamo.

Almeno questi più di duemila anni di

cristianesimo a qualcosa sono serviti!

Il nostro mondo parla e straparla

dell’amore; di coppia, tra genitori e figli.

Solo che, alla fine, ci rendiamo conto che

non è semplice capire in che cosa consiste

davvero l’amore.

Così il simpatico dottore della legge fa

una delle figure più meschine dell’intero

Vangelo; lui sa, conosce, sfida Gesù ma

appena deve concretizzare l’amore resta

impantanato, si ferma nelle secche

della quotidianità.

E Gesù racconta l’amore, l’amore più

assurdo, inaudito; un uomo ferito e due

devoti che non lo vedono neppure, che

tirano diritto pur essendo stati al

cospetto di Dio.

Tragica farsa dell’essere umano che

riesce a costruirsi una fede che lo

allontana dal fratello!

Ma l’inaudito è tutto in quel invece,

un samaritano; un samaritano, cioè un

nemico, un cane, uno di quelli da sbattere

fuori, che vengono a rubarci il lavoro, si

ferma e si prende in carico lo sconosciuto,

gratuitamente, senza aspettarsi un premio

o un riconoscimento.

Ecco l’amore, dice Gesù, saper riconoscere

il volto del fratello sempre e comunque,

saper cambiare i programmi della propria

giornata sporcandosi le mani del sangue

del ferito.

E la conclusione, è tagliente: “Non

chiederti chi è il tuo prossimo, ma a

chi sei disposto a stare vicino”.

Facciamoci carico di chi incontreremo,

così come Gesù, si è fatto carico di ciascuno

di noi, aiutandoci con la preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.