mercoledì 4 novembre 2020

Il Vangelo del Giovedì 5 Novembre 2020

 

Della 31° settimana del Tempo Ordinario.

San Guido Maria Conforti, fondatore dei Miss. Saveriani

Prima lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési (3,3-8a)

Fratelli, i veri circoncisi siamo noi, che celebriamo il culto mossi dallo Spirito

di Dio e ci vantiamo in Cristo Gesù senza porre fiducia nella carne, sebbene

anche in essa io possa confidare.

Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui: circonciso

all'età di otto giorni, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio

di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa;

quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della Legge, irreprensibile.

Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita

a motivo di Cristo.

Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza

di Cristo Gesù, mio Signore.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (15,1-10) anno pari.

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.

I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori

e mangia con loro».

Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde

una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta,

finché non la trova?

Quando l'ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama

gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia

pecora, quella che si era perduta".

Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,

più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.

Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada

e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova?

E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: "Rallegratevi con

me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto".

Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore

che si converte».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Dio è come un pastore che cerca la pecora scappata e fa festa dopo averla

ritrovata caricandosela sulle spalle.

Non la percuote, stanco e snervato per il tempo perso a cercarla, ma la

copre di attenzioni.

Dio è come una brava massaia che ha smarrito una moneta e passa il tempo

a cercarla finché non la trova e organizza poi una festa con le vicine (costata

molto più della moneta ritrovata, immagino!) per manifestare la sua gioia.

Dio fa festa, Dio ci cerca, Dio è un generoso.

Nulla a che vedere col Dio piccino che portiamo nel cuore, il Dio dagli orizzonti

limitati (come i nostri), avaro di emozioni, sempre serioso, custode del diritto

e della giustizia.

Nulla a che vedere con il Dio delle nostre paure e delle nostre celebrazioni

asfittiche, rinsecchite, zoppicanti che manifestano non gioia ma stanca abitudine.

Il Dio scoperto da Luca è così.

Così è il Dio raccontato da Gesù.

Volete ancora tenervi il vostro?

Spero proprio di no amici, perciò, aiutiamoci con la preghiera per scoprire

il vero Dio, quello che ci ha fatto scoprire Gesù.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.