giovedì 9 luglio 2015

Il Vangelo del Venerdì 10 Luglio 2015

1° Lettura dal libro della Gènesi (46,1-7.28-30).
Dal Vangelo secondo Matteo (10,16-23) anno B.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate
dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno
ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe;
e sarete condotti davanti a governatori e re per causa
mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di
come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in
quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a
parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli
si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno.
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra;
in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città
d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Dio manifesta sempre la sua mano provvidente sugli
uomini, sempre tanto confusi e contradditori.
E Dio pone il suo sigillo sulla storia, donando al suo
popolo la sua benedizione.
Sarà proprio da quella benedizione, che si manifesteranno
gli eventi grandi e terribili che faranno del suo popolo,
un popolo di gente libera.
Proviamo ad avere anche noi uno sguardo che va al di là
del provvisorio; vedremo anche noi la mano di Dio che
ci guida con pazienza nelle strade della vita.
Lasciando da parte i se e i ma.
Però, Gesù ci avverte che dedicarsi con passione al regno
dei cieli implica comunque l’incomprensione e il giudizio
negativo, a volte proprio da coloro che ci sono più vicini;
la prospettiva non è certamente esaltante, eppure Cristo
ci dice che vi è una forza la quale ci permette di vincere
ogni contrasto, ed essere dei veri suoi discepoli,
con la perseveranza.
Perseverare sino alla fine significa credere che, nonostante
ogni umiliazione e sofferenza, il nostro piccolo contributo
alla causa del Vangelo sarà come un seme che, a tempo
opportuno, crescerà e porterà frutto.
Il Signore ci dà la capacità di scoprire nella nostra vita i
motivi più profondi per andare avanti nella fedeltà a Lui;
possiamo fare qualcosa di bello se facciamo della
perseveranza la nostra guida, attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.