venerdì 30 luglio 2021

Il Vangelo del Sabato 31 Luglio 2021

 

Della 17° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Ignazio di Loyola, Fondatore della Compagnia di Gesù.

Prima Lettura

Nell’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà.

Dal libro del Levìtico (25,8-17)

Il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai e disse: «Conterai sette settimane di

anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un

periodo di quarantanove anni.

Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel

giorno dell’espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra.

Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione

nella terra per tutti i suoi abitanti.

Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella

sua famiglia.

Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura

di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate.

Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto

che daranno i campi.

In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà.

Quando vendete qualcosa al vostro prossimo o quando acquistate qualcosa

dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello.

Regolerai l’acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni

trascorsi dopo l’ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto.

Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il

tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti.

Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il

Signore, vostro Dio».

Parola di Dio.

Vangelo

Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù.

Dal Vangelo secondo Matteo (14,1-12) anno dispari.

In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù.

Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista.

È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».

Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in

prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo.

Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!».

Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo

considerava un profeta.

Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico

e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello

che avesse chiesto.

Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di

Giovanni il Battista».

Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le

venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione.

La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la

portò a sua madre.

I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono

e andarono a informare Gesù.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La storia si ripete, stancamente, senza fantasia.

È Matteo a raccontarci la triste fine del più grande fra i profeti.

Gesù stesso ne aveva intessuto le lodi, dichiarando che Giovanni Battista è

stato il più grande uomo mai vissuto.

Eppure il povero Giovanni finisce i suoi giorni in una prigione a Macheronte,

sacrificato alla gelosia rabbiosa di una primadonna che non accetta le sue critiche

e che manipola l’appetito di un re fantoccio vittima delle sue proprie irrefrenabili

pulsioni e dell’eccessiva immagine di se stesso.

Giovanni viene ucciso, decapitato, senza ragione, senza processo, senza giustizia.

Erode lo ascoltava volentieri e lo temeva, dicono gli evangelisti, ma non è bastato

per far diventare quello spiraglio di ascolto una vera conversione.

Anche noi a volte, come Erode, ascoltiamo volentieri le cose di Dio, e quante

volte si legge di presunte “conversioni” da parte di personaggi del mondo dello

spettacolo o dei potenti di questo mondo!

Ma la conversione si vede nei fatti, quando cambia il giudizio e la vita si adegua

alle scoperte fatte.

Così non accade per l’inetto Erode, solleticato dalla predicazione ma mai convertito.

Purtroppo, quanti erode ci sono anche ai giorni nostri, in particolare, fra quelli che

frequentano la Chiesa, per questo, dobbiamo pregare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.