mercoledì 7 ottobre 2020

Il Vangelo del Giovedì 8 Ottobre 2020

 

Della 27° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Benedetta.

Prima lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (3,1-5)

O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato

al vivo Gesù Cristo crocifisso!

Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo

Spirito o per aver ascoltato la parola della fede?

Siete così privi d'intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito,

ora volete finire nel segno della carne?

Avete tanto sofferto invano?

Se almeno fosse invano!

Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie

alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca (11,5-13) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte

va da lui a dirgli: "Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un

viaggio e non ho nulla da offrirgli", e se quello dall'interno gli risponde: "Non

m'importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso

alzarmi per darti i pani", vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo

amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.

Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.

Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce?

O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?

Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più

il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La splendida parabola dell’amico importuno ci dice che la preghiera è una

questione di insistenza e di abitudine in senso positivo.

Non di insistenza nel senso che si tratta di rompere le scatole a Dio finché non

ci esaudisca, ma insistenza verso noi stessi, mettendo la preghiera al centro

della nostra vita interiore, coltivandola quotidianamente, anche solo per pochi

minuti, per formarci ad una sana abitudine.

La nostra preghiera non deve essere estemporanea, rarefatta, ma rivestirci

e animarci come qualcosa di essenziale alla nostra vita.

In aggiunta alla preghiera del Padre nostro, non importa quali siano le altre

parole che usiamo; la preghiera può essere una lode, una richiesta, un’intercessione;

l’essenziale è che ci rivolgiamo ad un Padre che già ci conosce e sa bene di cosa

abbiamo bisogno e che sa se ciò che stiamo chiedendo è per il nostro bene,

facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.