mercoledì 29 aprile 2020

Il Vangelo del Giovedì 30 Aprile 2020


Della 3° settimana di Pasqua.
S. Pio 5°, papa.
Prima lettura dagli Atti degli Apostoli (8,26-40)
In quei giorni, un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va' verso
il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta».
Egli si alzò e si mise in cammino, quand'ecco un Etìope, eunùco, funzionario di
Candàce, regina di Etiòpia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per
il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaìa.
Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va' avanti e accòstati a quel carro».
Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaìa, gli disse: «Capisci
quello che stai leggendo?».
Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?».
E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui.
Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: "Come una pecora egli fu
condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così
egli non apre la sua bocca.
Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla?
Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita".
Rivolgendosi a Filippo, l'eunùco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo?
Di se stesso o di qualcun altro?».
Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù.
Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c'era dell'acqua e l'eunùco disse: «Ecco,
qui c'è dell'acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?».
Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunùco, ed egli lo battezzò.
Quando risalirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l'eunùco non
lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada.
Filippo invece si trovò ad Azoto ed evangelizzava tutte le città che attraversava,
finché giunse a Cesarèa.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,44-51) anno pari.
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo
attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno istruiti da Dio".
Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto
il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita.
I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane
che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia
carne per la vita del mondo».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Il pane di cui abbiamo bisogno è la scoperta di essere inseriti in un
grande progetto in cui Dio si manifesta come colui che salva.
E, dice Gesù, il fatto di essere affascinati, attirati dal Signore, è già segno
della bontà del Padre.
Cerchiamo colui che ci cerca, cercando la felicità, senza saperlo, siamo già
orientati verso Dio.
La vita dell’Eterno è già cominciata per ciascuno di noi, siamo già immortali;
scoprire il vero volto di Dio ci fa stare su questa terra con lo sguardo rivolto
alle cose invisibili, quelle più vere, quelle autentiche.
Chi si converte e orienta la propria vita al Vangelo vive già questa beatitudine;
la sua vita è uguale a quella degli altri, ma il suo modo di viverla e di goderla
è già impregnato di eternità e di luce sfolgorante.
E in questo percorso abbiamo un nutrimento che ci sostiene, un cibo che
ci permette di andare avanti, un pane spirituale che è la presenza stessa
di Gesù e della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.