Della 9° settimana del Tempo Ordinario.
San Francesco
Caracciolo, Sacerdote.
Prima Lettura.
Dio mi ha colpito,
ma ora io contemplo mio figlio.
Dal libro di Tobìa
(11,5-17)
In quei giorni, Anna
sedeva scrutando la strada per la quale era partito il figlio.
Quando si accorse che
stava arrivando, disse al padre di lui: «Ecco, sta tornando
tuo figlio con l’uomo
che l’accompagnava».
Raffaele disse a Tobìa,
prima che si avvicinasse al padre: «Io so che i suoi occhi si apriranno.
Spalma il fiele del
pesce sui suoi occhi; il farmaco intaccherà e asporterà come scaglie
le macchie bianche dai
suoi occhi. Così tuo padre riavrà la vista e vedrà la luce».
Anna corse avanti e si
gettò al collo di suo figlio dicendogli: «Ti rivedo, o figlio.
Ora posso morire!».
E si mise a piangere.
Tobi si alzò e,
incespicando, uscì dalla porta del cortile. Tobìa gli andò incontro,
tenendo in mano il
fiele del pesce.
Soffiò sui suoi occhi
e lo trasse vicino, dicendo: «Coraggio, padre!».
Gli applicò il farmaco
e lo lasciò agire, poi distaccò con le mani le scaglie bianche
dai margini degli
occhi.
Tobi gli si buttò al
collo e pianse, dicendo: «Ti vedo, figlio, luce dei miei occhi!».
E aggiunse: «Benedetto
Dio!
Benedetto il suo
grande nome!
Benedetti tutti i suoi
angeli santi!
Sia il suo santo nome
su di noi e siano benedetti i suoi angeli per tutti i secoli.
Perché egli mi ha
colpito, ma ora io contemplo mio figlio Tobìa».
Tobia entrò in casa
lieto, benedicendo Dio con tutta la voce che aveva.
Poi Tobìa informò suo
padre del viaggio che aveva compiuto felicemente, del denaro
che aveva riportato,
di Sara, figlia di Raguèle, che aveva preso in moglie e che stava
venendo e si trovava
ormai vicina alla porta di Nìnive.
Allora Tobi uscì verso
la porta di Nìnive incontro alla sposa di lui, lieto e benedicendo Dio.
La gente di Nìnive,
vedendolo passare e camminare con tutto il vigore di un tempo,
senza che alcuno lo
conducesse per mano, fu presa da meraviglia.
Tobi proclamava
davanti a loro che Dio aveva avuto pietà di lui e che gli aveva aperto gli
occhi.
Tobi si avvicinò poi a
Sara, la sposa di suo figlio Tobìa, e la benedisse
dicendole: «Sii la
benvenuta, figlia!
Benedetto sia il tuo
Dio, che ti ha condotto da noi, figlia!
Benedetto sia tuo
padre, benedetto mio figlio Tobìa e benedetta tu, o figlia!
Entra nella casa, che
è tua, sana e salva, nella benedizione e nella gioia; entra, o figlia!».
Parola di Dio.
Vangelo.
Come mai dicono che
il Cristo è figlio di David?
Dal Vangelo secondo
Marco (12,35-37) anno dispari.
In quel tempo,
insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono
che il Cristo è figlio
di Davide?
Disse infatti Davide
stesso, mosso dallo Spirito Santo: “Disse il Signore al mio
Signore: Siedi alla
mia destra, finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso lo
chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo
ascoltava volentieri.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La folla ascolta volentieri Gesù
perché parla della Parola di Dio.
Non si addentra nelle questioni
teologiche raffinate e incomprensibili.
Lo ascolta volentieri perché la
conosce e la interpreta con intelligenza, questa Parola.
Non pone la Parola a servizio
delle sue opinioni ma la accoglie con onestà e si fa
mettere in discussione.
Lo ascolta volentieri perché si
interroga, ragiona, interloquisce.
Non parla per assoluti, non sa
tutto Lui, non si appella all’autorità per far accettare
le sue opinioni.
E la folla, anche oggi
ascolterebbe volentieri i predicatori e i preti se parlassero
della Parola di Dio, se la
interpretassero con intelligenza, se si lasciassero interrogare
e facessero propri i dubbi degli
astanti.
E la folla crederebbe
maggiormente nella Chiesa se essa sapesse rimettersi in discussione
prima di pontificare e lasciasse
intravvedere con maggiore credibilità di essere serva della Parola.
Che sia questa la soluzione
semplice per uscire dal pantano in cui ci siamo infilati e non
riusciamo più a superare?
Speriamo proprio di si, preghiamo
perché avvenga.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.