lunedì 28 ottobre 2024

Il Vangelo del Martedì 29 Ottobre 2024

 

Della 30° settimana del Tempo Ordinario.

Beata Chiara Luce Badano, giovane focolarina.

Prima Lettura

Questo mistero è grande: io lo dico

in riferimento a Cristo e alla Chiesa!

Dalla lettera di san Paolo apostolo

agli Efesìni (5,21-33)

Fratelli, nel timore di Cristo, siate

sottomessi gli uni agli altri: le mogli

lo siano ai loro mariti, come al Signore;

il marito infatti è capo della moglie,

così come Cristo è capo della Chiesa,

lui che è salvatore del corpo.

E come la Chiesa è sottomessa a Cristo,

così anche le mogli lo siano ai loro

mariti in tutto.

E voi, mariti, amate le vostre mogli, come

anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato

se stesso per lei, per renderla santa,

purificandola con il lavacro dell’acqua

mediante la parola, e per presentare a se

stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza

macchia né ruga o alcunché di simile,

ma santa e immacolata.

Così anche i mariti hanno il dovere di

amare le mogli come il proprio corpo:

chi ama la propria moglie, ama se stesso.

Nessuno infatti ha mai odiato la propria

carne, anzi la nutre e la cura, come anche

Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo

membra del suo corpo.

Per questo l’uomo lascerà il padre e la

madre e si unirà a sua moglie e i due

diventeranno una sola carne.

Questo mistero è grande: io lo dico in

riferimento a Cristo e alla Chiesa!

Così anche voi: ciascuno da parte sua

ami la propria moglie come se stesso,

e la moglie sia rispettosa verso il marito.

Parola di Dio.

Vangelo

Il granello crebbe e divenne un albero.

Dal Vangelo secondo Luca (13,18-21) anno pari.

In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa

è simile il regno di Dio, e a che cosa

lo posso paragonare?

È simile a un granello di senape, che un

uomo prese e gettò nel suo giardino;

crebbe, divenne un albero e gli uccelli

del cielo vennero a fare il nido fra

i suoi rami».

E disse ancora: «A che cosa posso

paragonare il regno di Dio?

È simile al lievito, che una donna prese

e mescolò in tre misure di farina, finché

non fu tutta lievitata».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È piccolo, il Regno di Dio, non ostenta

la propria presenza, non si crogiola nelle

proprie strutture, non conta sulla

propria organizzazione!

È piccolo quanto al microscopico granello

di senape, grande poco più della polvere

che, pure, diventa un grande arbusto.

E basta che ce ne sia poco, quanto una

misura di lievito, per fare fermentare

tutta la pasta.

Gesù è molto chiaro; smettiamola di

lamentarci del fatto che i preti siano in

pochi, che il mondo ce l’ha con loro,

che le Chiese sono vuote.

Il dramma è che i pochi preti rimasti non

sono lievito e passano il tempo ad accusare

la pasta di non essere lievito a sua volta!

Fidiamoci del Signore, allontaniamo dalla

Chiesa la logica mondana che, talvolta,

contagia le nostre comunità, il nostro

pensiero; non guardiamo ai numeri o ai

successi delle nostre iniziative, della

visibilità dei nostri raduni, del peso dei

nostri giudizi sulle questioni

economiche o politiche.

Il Signore per primo ha vissuto nel

nascondimento, coltivando la relazione,

senza farsi travolgere dall’ansia del

successo ma guardando dentro le cose.

Valutiamo così i nostri piani pastorali,

le nostre organizzazioni, le nostre attività

associative; non dal numero,

dall’espandersi, ma dalla capacità di

essere lievito nella pasta e preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.