Della 23° settimana
del Tempo Ordinario.
S. Giovanni
Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa.
1° Lettura dalla prima lettera
di san Paolo a Timòteo (1,1-2.12-14)
Paolo, apostolo di
Cristo Gesù per comando di Dio nostro salvatore e di
Cristo Gesù nostra
speranza, a Timòteo, vero figlio mio nella fede: grazia,
misericordia e pace da
Dio Padre e da Cristo Gesù Signore nostro.
Rendo grazie a colui
che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché
mi ha giudicato degno
di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero
un bestemmiatore, un
persecutore e un violento.
Ma mi è stata usata
misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla
fede, e così la grazia
del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede
e alla carità che è in
Cristo Gesù.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
(6,39-42) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco
guidare un altro
cieco?
Non cadranno tutti e
due in un fosso?
Un discepolo non è più
del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà
come il suo maestro.
Perché guardi la
pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi
della trave che è nel
tuo occhio?
Come puoi dire al tuo
fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è
nel tuo occhio”,
mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita!
Togli prima la trave
dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la
pagliuzza dall’occhio
del tuo fratello».
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
Quanto è vero ciò che dice il
Signore!
Istintivamente siamo sempre
pronti a scusarci, ad essere molto indulgenti con
noi stessi, ad avere mille
giustificazioni per attenuare le nostre responsabilità
e molto più severi nel guardare i
difetti degli altri, a stigmatizzarli,
amplificarli, evidenziarli.
I nuovi mezzi che abbiamo a
disposizione poi, se possibile, hanno esasperato
questa possibilità; spesso
protetti dall’anonimato siamo impietosi nell’esprimere
giudizi, quasi sempre temerari e
affatto documentati, facciamo diventare l’orribile
vizio del pettegolezzo una
quasi-virtù.
No; se discepoli siamo seriamente
invitati a ragionare in altro modo, a metterci
dal punto di vista di Dio che
vede con misericordia ciascuno di noi, che non si
sofferma sulla miseria (che va
riconosciuta e superata), ma sulla possibilità di
conversione che ognuno di noi
porta in se stesso.
Coraggio, allora, convertiamoci,
facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.