Della 1° Settimana di Avvento.
San Giacomo della
Marca, religioso e sacerdote.
Prima Lettura
Ci sarà gioia per
gli scampati di Israele.
Dal libro del profeta
Isaìa (4,2-6)
In quel giorno, il
germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto
della terra sarà a
magnificenza e ornamento per i superstiti d’Israele.
Chi sarà rimasto in
Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato
santo: quanti saranno
iscritti per restare in vita in Gerusalemme.
Quando il Signore avrà
lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito
Gerusalemme dal sangue
che vi è stato versato, con il soffio del giudizio
e con il soffio dello
sterminio, allora creerà il Signore su ogni punto del
monte Sion e su tutti
i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante
il giorno e un
bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la
gloria del Signore
sarà sopra ogni cosa come protezione, come una tenda
sarà ombra contro il
caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera
e contro la pioggia.
Parola di Dio.
Vangelo
Molti dall'oriente
e dall'occidente verranno nel regno dei cieli.
Dal Vangelo secondo
Matteo (8,5-11) anno dispari.
In quel tempo, entrato
Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione
che lo scongiurava e
diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto,
paralizzato e soffre
terribilmente».
Gli disse: «Verrò e lo
guarirò».
Ma il centurione
rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto
il mio tetto, ma di’
soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
Pur essendo anch’io un
subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a
uno: “Va’!”, ed egli
va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio
servo: “Fa’ questo!”,
ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si
meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità
io vi dico, in Israele
non ho trovato nessuno con una fede così grande!
Ora io vi dico che
molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno
a mensa con Abramo,
Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Da oriente e da occidente.
Da dove non ci si aspetta
arrivano coloro che credono.
Fuori dai circuiti, fuori dal
mondo ebraico.
L’avvento ci prepara ancora una
volta allo stupore di un Dio che si rende
accessibile, che viene per farsi
incontrare.
Un Dio che è riconosciuto proprio
da coloro che tutti pensavano essere
lontani e senza fede.
Un Dio incontrabile da chi, come
il Centurione, ha a cuore un suo servo,
lo tratta come se fosse un
figlio.
Il confine fra chi crede e chi
non crede non passa più fra le razze e le etnie
ma fra gli atteggiamenti; Gesù
loda e porta ad esempio la fede del nemico
giurato, dell’avversario
oppressore.
Rompe gli stereotipi, allarga gli
orizzonti, ci obbliga a ridefinire il concetto
stesso di appartenenza ad una
religione.
È iniziato l’avvento, amici, il
tempo che ci spinge a chiederci chi o cosa ci
rende credenti.
In questo tempo nuovo per la
Chiesa, tempo in cui uscire dal pantano
dell’abitudine e della troppe
cose date per scontate stiamo attenti a non
sentirci a posto, cattolici di
lungo corso, credenti per tradizione e abitudine.
I tempi nuovi che stiamo vivendo
ci obbligano a stare all’erta, a riscoprire
seriamente la nostra fede.
Prendendo a modello proprio il
centurione pagano, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.