Della 21° settimana del Tempo Ordinario.
San Ludovico (Luigi
IX), Re di Francia.
Prima Lettura
Lavorando notte e
giorno, vi abbiamo annunciato il Vangelo.
Dalla prima lettera di
san Paolo apostolo ai Tessalonicési (2,9-13)
Voi ricordate,
fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno
per non essere di peso
ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio.
Voi siete testimoni, e
lo è anche Dio, che il nostro comportamento verso di voi,
che credete, è stato
santo, giusto e irreprensibile.
Sapete pure che, come
fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno
di voi, vi abbiamo
incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna
di Dio, che vi chiama
al suo regno e alla sua gloria.
Proprio per questo
anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo
la parola di Dio che
noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di
uomini ma, qual è
veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti.
Parola di Dio.
Vangelo
Siete figli di chi
uccise i profeti.
Dal Vangelo secondo
Matteo (23,27-32) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che
assomigliate a
sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono
pieni di ossa di morti
e di ogni marciume.
Così anche voi:
all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete
pieni di ipocrisia e
di iniquità.
Guai a voi, scribi e
farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate
i sepolcri dei giusti,
e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non
saremmo stati loro
complici nel versare il sangue dei profeti”.
Così testimoniate,
contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti.
Ebbene, voi colmate la
misura dei vostri padri».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Una cosa non sopporta il Signore;
l’ipocrisia.
Ben peggio del peccato, ben
peggio dell’indifferenza, è l’ipocrisia ad essere un
ostacolo all’incontro col vero
Dio.
Ipocrisia; essere falsi, finti,
mascherati.
Anche se sono maschere devote,
anche se ci rendono belli davanti agli altri.
Siamo tutti rimasti profondamente
scossi da quanto accaduto negli anni scorsi riguardo
ai preti pedofili e, come si
chiedeva papa Benedetto: come era possibile celebrare
l’eucarestia, amministrare il
perdono e, nel contempo, abusare di un bambino?
Mistero dell’umana fragilità che
dobbiamo sempre avere ben presente per vigilare
su noi stessi.
Tutta la nostra vita è un cammino
verso l’autenticità, cammino che può anche
diventare doloroso ma necessario.
Chiediamo al Signore di farci
scoprire e riconoscere i nostri limiti, di non limitarci
all’esteriorità (anche santa); di
non essere giudicanti verso gli altri ma accoglienti
e comprensivi, perché siamo tutti
peccatori e tutti bisognosi di conversione.
Che non ci succeda di diventare
dei fanatici zelanti come Saulo, dei sepolcri
imbiancati belli fuori e putridi
dentro.
Il Signore preferisce un
peccatore consapevole ad un presunto giusto superbo
e pieno di sé!
Mettiamo questa parabola in bella
vista sul nostro comodino, per poterla leggere
ogni volta che ci svegliamo e
meditiamola con l’aiuto della preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.