sabato 17 settembre 2016

Il Vangelo di Domenica 18 Settembre 2016

Il Vangelo della 25° Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del profeta Amos (8,4-7)
2° Lettura dalla prima lettera di san Paolo
apostolo a Timòteo (2,1-8)
Dal Vangelo secondo Luca (16,1-13) anno C.
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva
un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare
i suoi averi.
Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te?
Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai
più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio
padrone mi toglie l’amministrazione?
Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno.
So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato
dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu
quanto devi al mio padrone?”.
Quello rispose: “Cento barili d’olio”.
Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”.
Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”.
Rispose: “Cento misure di grano”.
Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva
agito con scaltrezza.
I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri
dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta,
perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle
dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti;
e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti.
Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi
affiderà quella vera?
E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno
e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro.
Non potete servire Dio e la ricchezza».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Non c’è che dire; anche se per affari non proprio onesti,
l’amministratore si dimostra un ottimo gestore ed un
geniale organizzatore.
Egli ha saputo leggere la situazione tra le righe e capire che,
se non si dava da fare, nel giro di pochissimo tempo si sarebbe
trovato in grossa difficoltà.
Egli ha saputo lavorare con scaltrezza e furbizia per assicurarsi
un futuro tranquillo.
Gesù ci chiede questo; come mai noi non sappiamo essere altrettanto
scaltri e furbi quando si tratta di inventare strategie e piani d’azione
per conquistare il regno dei cieli?
Esso vale di più di qualsiasi ricchezza e di assicurazione sul futuro
a cui possiamo pensare; eppure, chissà perché diventiamo pigri e
svogliati proprio quando si tratta di darsi da fare per un motivo così nobile.
Perciò, cerchiamo di essere svegli e preparati attraverso la
preghiera per conquistare il regno dei cieli.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.