lunedì 13 marzo 2023

Il Vangelo del Martedì 14 Marzo 2023

 

Della 3° settimana di Quaresima.

Santa Matilde di Germania, Regina.

Prima Lettura

Accoglici, Signore, con il cuore contrito

e con lo spirito umiliato.

Dal libro del profeta Daniele (3,25.34-43)

In quei giorni, Azarìa si alzò e fece questa

preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la

bocca disse: «Non ci abbandonare fino in

fondo, per amore del tuo nome, non

infrangere la tua alleanza; non ritirare

da noi la tua misericordia, per amore di

Abramo, tuo amico, di Isacco, tuo servo,

di Israele, tuo santo, ai quali hai parlato,

promettendo di moltiplicare la loro stirpe

come le stelle del cielo, come la sabbia

sulla spiaggia del mare.

Ora invece, Signore, noi siamo diventati

più piccoli di qualunque altra nazione,

oggi siamo umiliati per tutta la terra a

causa dei nostri peccati.

Ora non abbiamo più né principe,

né profeta né capo né olocàusto né

sacrificio né oblazione né incenso né

luogo per presentarti le primizie e

trovare misericordia.

Potessimo essere accolti con il cuore

contrito e con lo spirito umiliato, come

olocàusti di montoni e di tori, come

migliaia di grassi agnelli.

Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti

a te e ti sia gradito, perché non c'è delusione

per coloro che confidano in te.

Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti

temiamo e cerchiamo il tuo volto,

non coprirci di vergogna.

Fa' con noi secondo la tua clemenza,

secondo la tua grande misericordia.

Salvaci con i tuoi prodigi, da' gloria

al tuo nome, Signore».

Parola di Dio.

Vangelo

Se non perdonerete di cuore, ciascuno al

proprio fratello, il Padre non vi perdonerà.

Dal Vangelo secondo Matteo (18,21-35) anno dispari.

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e

gli disse: «Signore, se il mio fratello

commette colpe contro di me, quante

volte dovrò perdonargli?

Fino a sette volte?».

E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a

sette, ma fino a settanta volte sette.

Per questo, il regno dei cieli è simile a

un re che volle regolare i conti con i

suoi servi.

Aveva cominciato a regolare i conti,

quando gli fu presentato un tale che

gli doveva diecimila talenti.

Poiché costui non era in grado di restituire,

il padrone ordinò che fosse venduto lui

con la moglie, i figli e quanto possedeva,

e così saldasse il debito.

Allora il servo, prostrato a terra, lo

supplicava dicendo: "Abbi pazienza

con me e ti restituirò ogni cosa". 

Il padrone ebbe compassione di quel servo,

lo lasciò andare e gli condonò il debito.

Appena uscito, quel servo trovò uno dei

suoi compagni, che gli doveva cento denari.

Lo prese per il collo e lo soffocava,

dicendo: "Restituisci quello che devi!".

Il suo compagno, prostrato a terra, lo

pregava dicendo: "Abbi pazienza con

me e ti restituirò".

Ma egli non volle, andò e lo fece gettare

in prigione, fino a che non avesse pagato

il debito.

Visto quello che accadeva, i suoi

compagni furono molto dispiaciuti

e andarono a riferire al loro padrone

tutto l'accaduto.

Allora il padrone fece chiamare quell'uomo

e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho

condonato tutto quel debito perché

tu mi hai pregato.

Non dovevi anche tu aver pietà del tuo

compagno, così come io ho avuto pietà di te?".

Sdegnato, il padrone lo diede in mano

agli aguzzini, finché non avesse restituito

tutto il dovuto.

Così anche il Padre mio celeste farà con

voi se non perdonerete di cuore, ciascuno

al proprio fratello».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Mi sembra che ora Gesù esageri con il perdono!

Perdona 70 volte 7, ossia sempre

e comunque; assurdo!

Il perdono senza limiti, non fa altro che

imitare un amore senza limiti qual

è quello del Signore.

La parabola del servo spietato è purtroppo

la realtà triste di questo nostro mondo a

cui, talora, anche i discepoli prendono parte.

Il Vangelo contrappone alla logica della

vendetta, quella del perdono senza limiti.

Solo in tal modo si disinnesca il

maccanismo che genera il peccato

e la divisione tra gli uomini.

In una società come la nostra, in cui è raro

il perdono e frequente la vendetta, questa

pagina evangelica è davvero salutare.

Gesù pone un legame strettissimo tra il

regno di Dio e il perdono delle offese,

sino a farci chiedere nel Padre Nostro:

“Rimetti a noi i nostri debiti, come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

È la richiesta di un modo di rapportarci

più misericordioso e più umano.

Invece nel regno degli uomini, è frequente

“prendersi per il collo”, magari dopo aver

recitato il Padre Nostro, durante

la Santa Messa. Assurdo!

Perdoniamo amici, so che non è sempre

facile, ma abbiamo la preghiera,

recitata coscientemente, che ci può aiutare. 

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.