martedì 5 ottobre 2021

Il Vangelo del Mercoledì 6 Ottobre 2021

 

Della 27° settimana del Tempo Ordinario.

San Bruno di Colonia, sacerdote e monaco.

Prima Lettura

Tu hai pietà per una pianta di ricino, e io non dovrei avere pietà

di Ninive, la grande città?

Dal libro del profeta Giona (4,1-11)

Giona provò grande dispiacere e ne fu sdegnato.

Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand’ero nel mio paese?

Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio

misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo

al male minacciato.

Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!».

Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».

Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si

sedette dentro, all’ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città.

Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona,

per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male.

Giona provò una grande gioia per quel ricino.

Ma il giorno dopo, allo spuntare dell’alba, Dio mandò un verme a rodere la

pianta e questa si seccò.

Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d’oriente, afoso.

Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire,

dicendo: «Meglio per me morire che vivere».

Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?».

Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!».

Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai

fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta

e in una notte è perita!

E io non dovrei avere pietà di Ninive, quella grande città, nella quale vi sono più

di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la

sinistra, e una grande quantità di animali?».

Parola di Dio.

Vangelo

Signore, insegnaci a pregare.

Dal Vangelo secondo Luca (11,1-4)

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli

gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai

suoi discepoli».

Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona

a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non abbandonarci alla tentazione».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Insegnaci a pregare chiedono i discepoli vedendo Gesù pregare.

Perché dobbiamo pregare?

Per dirci “cristiani”?

Perché ci hanno insegnato così?

Perché conviene farlo?

La principale ragione è che siamo chiamati a pregare perché Gesù ha pregato.

Affascinati dall’intimo rapporto che Gesù ha con il Padre, i discepoli lo hanno

seguito mentre di notte si ritirava in solitudine e stava in lungo colloquio con Dio.

Certo ogni discepolo era avviato alla vita di preghiera, recitava le benedizioni

del mattino e frequentava la sinagoga e il tempio.

Ma Gesù testimonia una preghiera completamente nuova, intima, una relazione

famigliare con Dio che nessuno mai si sarebbe aspettato.

E così i discepoli chiedono di essere introdotti a questo modo unico di pregare.

Gesù li accontenta e consegna loro il Padre nostro, la preghiera dei figli.

Poche richieste essenziali, la consapevolezza che Dio è un padre che ci ama,

il valore del riconoscere la sua presenza in mezzo a noi.

Anche noi oggi, Signore, ammettiamo che la nostra preghiera, spesso, è distratta

o superficiale, tutta intenta a chiedere invece che a dialogare e ti diciamo con

fede; “Insegnaci a pregare”.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.