domenica 11 settembre 2016

Il Vangelo del Lunedì 12 Settembre 2016

1° Lettura dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (11,17-26.33)
Dal Vangelo secondo Luca (7,1-10) anno C.
In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte
le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao.
Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire.
Il centurione l’aveva molto caro.
Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani
dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo.
Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli
merita che tu gli conceda quello che chiede–dicevano–, perché
ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
Gesù si incamminò con loro.
Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione
mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti!
Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo
io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma dì una
parola e il mio servo sarà guarito.
Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati
sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”,
ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo
seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una
fede così grande!».
E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il centurione è abituato ad una vita essenzialmente pratica;
egli non è capace di darsi a speculazioni astratte e teoriche.
Perciò, anche l’atto di fede che egli fa nella persona di Gesù
è molto concreto.
Non c’è bisogno che Egli faccia chissà quali gesti o dica chissà
quali parole misteriose, il centurione si fida di lui a tal punto
che una sua parola basterà a comandare alla malattia del suo
servo di farlo guarire.
Come sarebbe bello che anche noi avessimo una fede come
questa; significa credere senza troppi fronzoli, semplicemente,
ma con tanta fiducia nella potenza di Dio.
Una fede come questa riesce a strappare da Dio le più grandi
grazie, poiché Egli non sa resistere a coloro che si fidano
ciecamente di Lui, senza porgli condizione alcuna, serve
solamente la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.