domenica 31 luglio 2016

Il Vangelo del Lunedì 1 Agosto 2016

Sant'Alfonso Maria De' Liguori, vescovo e dottore della Chiesa
1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (28,1-17)
Dal Vangelo secondo Matteo (14,13-21) anno pari o C.
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista],
Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione
per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero:
«Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché
vada nei villaggi a comprarsi da mangiare».
Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi
date loro da mangiare».
Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!».
Ed egli disse: «Portatemeli qui».
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese
i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la
benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli,
e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati:
dodici ceste piene.
Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini,
senza contare le donne e i bambini.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La cosa che più stupisce nel comportamento di Gesù
è la sua estrema praticità.
Egli si rende conto non solo della fame spirituale della gente,
ma anche della fame di una folla di persone che già da
diverso tempo non mangiavano.
Quindi, il messaggio è chiaro; il Signore non fa come tanti,
i quali annunciano una improbabile felicità ultraterrena,
tanto astratta quanto staccata dai reali problemi delle persone.
Egli si preoccupa di ciascuno di noi così come siamo,
con le nostre necessità e le nostre difficoltà.
Però, nello stesso tempo il Maestro ci fa capire che, al di là
della risoluzione immediata dei problemi, Egli vuole che noi
ricordiamo soprattutto che Egli si prende sempre cura di noi.
La compassione e la misericordia del Signore verso le folle
è la stessa che Egli usa nei nostri confronti in ogni istante
della nostra giornata.
Ed allora, perché dobbiamo sempre preoccuparci, piuttosto,
ringraziamo il Signore attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

sabato 30 luglio 2016

Il Vangelo di Domenica 31 Luglio 2016

18° Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro del Qoèlet (1,2;2,21-23)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi (3,1-5.9-11)
Dal Vangelo secondo Luca (12,13-21) anno C.
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro,
dì a mio fratello che divida con me l’eredità».
Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice
o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni
cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua
vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo
ricco aveva dato un raccolto abbondante.
Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove
mettere i miei raccolti?
Farò così–disse–: demolirò i miei magazzini e ne costruirò
altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.
Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti
beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”.
Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà
richiesta la tua vita.
E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi
accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Ciò che Gesù sottolinea, riguardo a quest’uomo non è
l’attaccamento alla sua ricchezza, e né tantomeno la sua ingordigia.
Piuttosto, Egli gli rimprovera proprio la stupidità.
La domanda di fondo su cui si basa tutto il racconto di Gesù
sembra essere questa; come si fa ad essere così sciocchi da
basare tutta la propria felicità e certezza in cose che non
hanno la minima garanzia di stabilità?
Del resto, basta guardare la televisione per rendersi conto
della realtà dei fatti; un rovescio finanziario, una malattia
inaspettata o un cataclisma della natura e tutto ciò su cui
si fondava la nostra vita viene spazzato via in un attimo.
Allora, non è meglio fondare la propria felicità su qualcos’altro?
Difficilmente chi basa la propria vita su Dio vacilla o si deve
aspettare cattivi eventi; Egli è il custode ed il protettore
di coloro che confidano in Lui.
Perciò, confidiamo nel Signore per non avere problemi, se non
ci è facile abbiamo a disposizione per aiutarci la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

venerdì 29 luglio 2016

Il Vangelo del Sabato 30 Luglio 2016

1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (26,11-16.24)
Dal Vangelo secondo Matteo (14,1-12) anno pari o C.
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama
di Gesù.
Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista.
È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto
incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade,
moglie di suo fratello Filippo.
Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!».
Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla
perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò
in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con
giuramento di darle quello che avesse chiesto.
Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio,
la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali
ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni
nella prigione.
La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla
e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere,
lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Abbiamo mai notato come a volte gran parte dei guai nelle
nostre relazioni provengono proprio dall’invidia, dalla
gelosia e dall’ira?
Mentre il re rimane toccato dalle parole del Battista, la sua
concubina resta offesa e contrariata dalla sua franchezza.
Ciò basta perché il destino si compia e la vita di Giovanni
venga spezzata all’improvviso, a causa della stupidità del re
e del freddo calcolo di una donna senza scrupoli.
In tutta questa scena, sembra che Dio non ci sia; Egli lascia
che il suo profeta muoia per un capriccio e che sia compiuta
un’ingiustizia.
In realtà, la Scrittura ci dice che il giudizio appartiene a Dio;
Lui esalta ed umilia, e Lui sa dare, al tempo opportuno il
giusto castigo a chi si macchia di tali delitti senza pentirsene.
Intanto, ciò che rimane, è la testimonianza solare e trasparente
di Giovanni, vittima innocente gradita a Dio.
Anche noi dobbiamo imparare da Giovanni, non è sempre facile,
siamo portati a giudicare dopo aver ricevuto un’offesa,
prima di farlo, mettiamoci in preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

giovedì 28 luglio 2016

IlVangelo del Venerdì 29 Luglio 2016

Santa Marta.
1° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (4,7-16)
Dal Vangelo secondo Giovanni (11,19-27) anno pari o C.
In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria
a consolarle per il fratello.
Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro;
Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello
non sarebbe morto!
Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio,
Dio te la concederà».
Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà».
Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione
dell’ultimo giorno».
Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede
in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me,
non morirà in eterno.
Credi questo?».
Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio
di Dio, colui che viene nel mondo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Di Marta il Vangelo dice che era la padrona di casa, a Betania;
Gesù era profondamente affezionato alla famiglia di Lazzaro,
Marta e Maria, e visse con loro alcuni dei momenti più
importanti del suo ministero pubblico.
Il tratto più significativo che ci viene tramandato di Marta
è il suo atto di fede assoluto nella persona del Cristo Signore.
Gesù dopo averle rivelato la sua natura divina la provoca
con una domanda diretta e inequivocabile: Credi?
Marta ebbe il coraggio di esprimere la sua fede in Colui che
le si manifestava come la Vita stessa.
Prendiamo come modello la santa di oggi, nel suo atto di
fede in Cristo Gesù.
Anche a noi infatti, ogni giorno, Gesù pone la stessa domanda,
e sta a noi, per mezzo del nostro comportamento, dare una
risposta affermativa.
Non è facile, specialmente in momenti dolorosi, avere una
fede forte come Marta, ma con la preghiera,
possiamo aiutarci ad alimentarla.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

mercoledì 27 luglio 2016

Il Vangelo del Giovedì 28 Luglio 2016

1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (18,1-6)
Dal Vangelo secondo Matteo (13,47-53) anno pari o C.
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno
dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie
ogni genere di pesci.
Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a
sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano
via i cattivi.
Così sarà alla fine del mondo.
Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li
getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e
stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?».
Gli risposero: «Sì».
Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo
del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae
dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Non facciamoci ingannare da una lettura superficiale
delle parole di Gesù.
Egli in realtà apprezza coloro che desiderano seguirlo
e decidono di farlo.
In questo brano ci sono alcuni elementi importanti che
ci permettono di capirne il messaggio.
Anzitutto, il problema non sta nella risposta che danno le
persone interpellate dal Maestro, quanto nell’essere pronti
ad andare dietro a Lui, costi quel che costi.
Egli sta dirigendosi a Gerusalemme per compiere il mistero
di morte e risurrezione, per cui non si può più esitare; chi decide
di stare con il Signore deve farlo subito, senza ripensamenti.
Ci sembra che Gesù chieda un atteggiamento da incoscienti?
Forse.
Ma aspettare troppo, a volte, è segno di poca fede in Lui.
Ed allora, io lo sto seguendo, e non credo di essere un
incosciente, e voi cosa fate?
Se volete, c’è posto anche per voi, se fate fatica aiutatevi
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

martedì 26 luglio 2016

Il Vangelo del Mercoledì 27 Luglio 2016

1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (15,10.16-21)
Dal Vangelo secondo Matteo (13,44-46) anno pari o C.
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei
cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo
lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti
i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in
cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore,
va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù paragona il regno dei cieli ad un tesoro e ad una perla.
Quindi, qualcosa di estremamente prezioso.
Nell’immaginario comune, sin dai tempi del Signore, trovare
un tesoro significa avere un colpo di fortuna inaspettato ed
assolutamente imprevedibile, che cambia in un attimo
solo tutta la vita.
Lo stesso avviene a noi quando abbiamo il coraggio di aprirci
a questa grazia immensa.
Dunque, tra tutte le cose più desiderabili a cui possiamo
pensare, il primo posto va sicuramente dato alla ricerca
di questo regno.
Si deve dire che in realtà il regno dei cieli è un bene nascosto
anche per un altro motivo; pochi, in realtà, spendono tutte
le loro energie per trovare tale grande bene.
Esso, dunque rimane nascosto poiché ben pochi hanno la
voglia ed il coraggio di cercarlo; ma chi lo trova, ha davvero
realizzato il colpo della sua vita.
Facciamoci una domanda; noi lo abbiamo trovato il nostro tesoro?
Se non lo abbiamo ancora trovato; lo abbiamo almeno cercato?
Se non ci siamo ancora riusciti, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


lunedì 25 luglio 2016

Il Vangelo del Martedì 26 Luglio 2016

Santi Gioacchino e Anna.
1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (14,17-22)
Dal Vangelo secondo Matteo (13,36-43) anno pari o C.
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi
discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola
della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo.
Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno.
La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha
seminata è il diavolo.
La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli.
Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco,
così avverrà alla fine del mondo.
Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno
dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono
iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà
pianto e stridore di denti.
Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro.
Chi ha orecchi, ascolti!».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
È sempre molto difficile comprendere queste parole di Gesù,
soprattutto quando di fronte a certe situazioni o notizie che
ascoltiamo dai mezzi di comunicazione ci verrebbe voglia di
ricorrere ad una giustizia immediata e risolutiva.
In realtà, Gesù ci insegna che uno solo è colui che ha il diritto
di giudicare e di manifestare le vere intenzioni dell’anima,
e questo perché solo Lui è in grado di sondare le profondità
del cuore umano.
Non solo; Dio sa che in certi casi il tempo rappresenta la migliore
medicina per far seccare spontaneamente molta zizzania.
Si tratta, dunque, di attendere confidando in colui che vede tutto
e che saprà dare, alla fine, la giusta retribuzione a tutti oloro
che hanno lavorato per il bene nonostante gli ostacoli, che ci
saranno sempre, come la zizzania nel campo.
Ma se crediamo nella giustizia divina, diamo fiducia al Signore
con tanta pazienza, se ci è difficile, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


domenica 24 luglio 2016

Il Vangelo del Lunedì 25 Luglio 2016

San Giacomo.
1° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo
apostolo ai Corìnzi (4,7-15)
Dal Vangelo secondo Matteo (20,20-28) anno pari o C.
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo
con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa.
Egli le disse: «Che cosa vuoi?».
Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla
tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete.
Potete bere il calice che io sto per bere?».
Gli dicono: «Lo possiamo».
Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere
alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo:
è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli.
Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti
delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono.
Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi,
sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi,
 sarà vostro schiavo.
Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire,
ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Uno dei discorsi più duri che Dio ci fa e che noi facciamo
sempre fatica ad accettare è il fatto che Egli ci chiami a
condividere non tanto gli onori e la gloria, quanto il dono
di sé fino alla morte.
Anche coloro che stettero a stretto contatto con Gesù e che
poterono ascoltarne i doscorsi più profondi, fecero questa fatica.
Giacomo e Giovanni, forse sentendosi in qualche modo
prediletti da Gesù per mezzo della loro madre, gli chiedono
un riconoscimento che sa ancora troppo di umano e di trionfalistico.
Il cammino è ancora lungo, ma alla fine i due fratelli capiranno;
Giacomo sarà il primo degli apostoli a ricevere il martirio,
dimostrando di aver compreso la lezione; con Dio si guadagna
tutto quando si ha il coraggio di perdere tutto per Lui.
E noi, ne siamo capaci di perdere tutto per Lui?
Sarà dura, ma possiamo riuscirci aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

sabato 23 luglio 2016

Il Vangelo di Domenica 24 Luglio 2016

17° Domenica del Tempo Ordinario..
1° Lettura dal libro della Gènesi (18,20-32)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi (2,12-14)
Dal Vangelo secondo Luca (11,1-13) anno pari o C.
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito,
uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare,
come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro
pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte
va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto
da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”;
e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare,
la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto,
non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se
non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la
sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete,
bussate e vi sarà aperto.
Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi
bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà
una serpe al posto del pesce?
O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai
vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo
Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul vangelo di oggi.
Gesù non pone dubbi per quanto riguarda il fatto che la
preghiera è sempre esaudita dal Padre celeste.
Forse è necessario attendere un poco, ma in ogni caso
Dio concederà con abbondanza quanto chiediamo.
Di fronte a tale promessa del Maestro ci sorge spontanea
una domanda; cosa, allora, non funziona?
In altri termini, se è così facile pregare ed è altrettanto facile
ottenere, perché poi all’atto pratico ci sembra che avvenga
esattamente l’opposto?
Leggendo attentamente il brano di oggi, ci accorgiamo che il
Cristo, prima di parlare delle proprietà della preghiera, ci
consegna il vero modello dell’orazione cristiana; il Padre nostro.
Su quel modello si deve uniformare ogni nostra forma di preghiera.
Solo quando impariamo a dire con tutto il cuore tali parole,
allora entriamo in vera sintonia con Dio, ed Egli ci dona
tutto ciò che chiediamo.
Perciò il nostro modello deve essere il Padre, nostro, appunto,
perciò chiamiamolo in ogni momento della nostra giornata.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.