venerdì 29 luglio 2016

Il Vangelo del Sabato 30 Luglio 2016

1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (26,11-16.24)
Dal Vangelo secondo Matteo (14,1-12) anno pari o C.
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama
di Gesù.
Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista.
È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto
incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade,
moglie di suo fratello Filippo.
Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!».
Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla
perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò
in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con
giuramento di darle quello che avesse chiesto.
Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio,
la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali
ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni
nella prigione.
La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla
e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere,
lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Abbiamo mai notato come a volte gran parte dei guai nelle
nostre relazioni provengono proprio dall’invidia, dalla
gelosia e dall’ira?
Mentre il re rimane toccato dalle parole del Battista, la sua
concubina resta offesa e contrariata dalla sua franchezza.
Ciò basta perché il destino si compia e la vita di Giovanni
venga spezzata all’improvviso, a causa della stupidità del re
e del freddo calcolo di una donna senza scrupoli.
In tutta questa scena, sembra che Dio non ci sia; Egli lascia
che il suo profeta muoia per un capriccio e che sia compiuta
un’ingiustizia.
In realtà, la Scrittura ci dice che il giudizio appartiene a Dio;
Lui esalta ed umilia, e Lui sa dare, al tempo opportuno il
giusto castigo a chi si macchia di tali delitti senza pentirsene.
Intanto, ciò che rimane, è la testimonianza solare e trasparente
di Giovanni, vittima innocente gradita a Dio.
Anche noi dobbiamo imparare da Giovanni, non è sempre facile,
siamo portati a giudicare dopo aver ricevuto un’offesa,
prima di farlo, mettiamoci in preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

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