giovedì 30 giugno 2016

Il Vangelo del Venerdì 1 Luglio 2016

1° Lettura dal libro del profeta Amos (8,4-6.9-12)
Dal Vangelo secondo Matteo (9,9-13) anno pari o C.
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo,
seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi».
Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti
pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù
e con i suoi discepoli.
Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come
mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani
e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno
del medico, ma i malati.
Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io
voglio e non sacrifici”.
Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Da un punto di vista umano, Gesù non avrebbe potuto
scegliere una persona meno adatta di Matteo il pubblicano;
odiato dai suoi connazionali, malvisto dai romani per i quali
egli lavorava, compagno della peggiore umanità che era
possibile trovare a quel tempo.
Eppure, Matteo è la prima persona che sperimenta cosa
significhi la misericordia di Dio; quella stessa misericordia
e compassione, di cui egli parlerà nel suo Vangelo, è frutto
di un’esperienza che egli per primo ha vissuto nella sua vita.
Dunque, non ci si deve fermare alle apparenze; coloro che
ci sembrano peggiori e senza speranza, possono diventare
strumenti molto migliori di noi, quando accolgono Dio
nella loro vita.
Perciò, mai giudicare; piuttosto, chiediamo sempre al
Signore di valutare situazioni e persone secondo i suoi
parametri, e non i nostri.
Purtroppo troppe dita vengono puntate contro le persone,
ragioniamo e preghiamo, prima di puntare il dito.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane
quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

mercoledì 29 giugno 2016

Il Vangelo del Giovedì 30 Giugno 2016

1° Lettura dal libro del profeta Amos (7,10-17)
Dal Vangelo secondo Matteo (9,1-8) anno pari o C.
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva
e giunse nella sua città.
Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto.
Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio,
figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia».
Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate
cose malvagie nel vostro cuore?
Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”,
oppure dire “Àlzati e cammina”?
Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla
terra di perdonare i peccati: Àlzati–disse allora al paralitico–,
prendi il tuo letto e va’ a casa tua».
Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero
gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Non c’è disgrazia peggiore del peccato.
Per quanto le guerre, le malattie e le disgrazie possano
sembrarci davvero terribili, esse non sono nulla rispetto
alla devastazione compiuta dal peccato nel cuore e nella
vita delle persone.
È questo il motivo per cui Gesù guarisce anzitutto l’anima
del paralitico da una piaga che solo lui può rimarginare.
Ma c’è dell’altro; guarendo anche il corpo dell’uomo, Gesù ci
fa comprendere che Dio ama tutto delle sue creature; non
solo l’anima, ma anche il corpo, che è espressione della
nostra somiglianza con Lui.
Per questo, la nostra carne non è luogo del peccato ne è una
prigione per l’anima; essa è il luogo dove si manifestano la
misericordia e la grazia di Dio.
Non c’è nulla di noi che Dio non ami, o che trascuri come
meno importante; ai suoi occhi tutto di noi gli interessa
e gli sta a cuore.
Non gli interessa se siamo sporchi, anzi, attraverso il suo amore
ci ripulisce, perciò, ringraziamolo attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

martedì 28 giugno 2016

Il Vangelo del Mercoledì 29 Giugno 2016

Santi Pietro e Paolo Apostoli.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (12,1-11)
2° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo
apostolo a Timòteo (4,6-8.17-18)
Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-19) anno pari o C.
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di
Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice
che sia il Figlio dell’uomo?».
Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa,
altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona,
perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre
mio che è nei cieli.
E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò
la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno
su di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai
sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai
sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Pietro non comprende ancora fino in fondo la portata delle
solenni parole di Gesù, il quale lo investe di una missione
spirituale che ha una portata immensa.
Legare e sciogliere significa una fatto assolutamente importante;
vuol dire riconoscere che ogni azione che compiamo ha un
valore che va al di là del semplice evento in sé, ma che ha una
conseguenza sul nostro destino eterno.
Inoltre, fatto ancora più importante, attraverso l’autorità
di Pietro, i credenti potranno trovare nella Chiesa il luogo
dove anche le scelte che ci hanno allontanato da Dio potranno
essere perdonate e noi potremo ritrovare la grazia che ci
permette di vivere in comunione con Lui.
Certo, a Pietro verrà richiesto un impegno che andrà contro
ogni valutazione umana; egli dovrà camminare sulla stessa via
della croce che percorse il Maestro prima di lui.
Certo, anche noi a volte siamo chiamati su quella via di sofferenza,
cerchiamo di imparare da Pietro e saremo capaci anche noi di
percorrerla aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

lunedì 27 giugno 2016

Il Vangelo del Martedì 28 Giugno 2016

1° Lettura dal libro del profeta Amos (3,1-8;4,11-12)
Dal Vangelo secondo Matteo (8,23-27) anno pari o C.
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono.
Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento,
tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci,
Signore, siamo perduti!».
Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?».
Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che
perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quando i discepoli sono saliti sulla barca al seguito di Gesù,
non immaginavano di doversi trovare, di lì a breve, in una
situazione davvero drammatica.
Ma essi non potevano immaginare nemmeno lo strano
comportamento di Gesù, il quale, in mezzo a quella violenta
tempesta, dormiva tranquillamente.
Era forse un modo per mettere alla prova la fede dei discepoli?
Infatti, questa situazione ha l’effetto di mettere gli apostoli
di fronte ad una domanda cruciale; chi è costui?
A volte, le situazioni nella nostra vita dove Gesù sembra
non esserci servono in realtà per farci comprendere in
quale dio noi crediamo davvero.
È assurdo ricorrere a Lui solo quando attraversiamo una
tempesta, e forse Lui si nasconde per provocare in noi
una fede più matura.
Certo, è successo anche a me arrabbiarmi perché pensavo
che si fosse addormentato, non era così, è che allora la
mia fede era molto annacquata e, immancabilmente
prendevo paura, ma piano piano ho imparato a fidarmi
di Lui attraverso la vera fede con l’aiuto della preghiera.  
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

domenica 26 giugno 2016

Il Vangelo del Lunedì 27 Giugno 2016

1° Lettura dal libro del profeta Amos (2,6-10.13-16)
Dal Vangelo secondo Matteo (8,18-22) anno pari o C.
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù
ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro,
ti seguirò dovunque tu vada».
Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli
uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo
non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore,
permettimi di andare prima a seppellire mio padre».
Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti
seppelliscano i loro morti».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Seguire Cristo è un’esperienza assolutamente particolare,
che richiede una disponibilità assoluta ed una prontezza
di spirito notevole.
Gli uomini di questo brano evangelico, pur avendo buone
intenzioni, non hanno tutti i requisiti per seguire Gesù,
che vede in loro ancora delle remore e delle resistenze.
Seguire il Signore significa fidarsi solo ed esclusivamente
della sua parola, senza chiedere null’altro.
L’unica certezza, allora, è stare con lui e camminare
sulla stessa strada con lui.
Che tristezza vedere tanti cristiani che, prima di fare
qualcosa di bello per Dio gli fanno un lungo interrogatorio
per capire progetti, intenzioni e risultati; questo indica
che, fondamentalmente, non ci fidiamo di Dio e non
crediamo che il suo amore per noi sia sufficiente a
renderci felici ed appagati.
E noi che cristiani pensiamo di essere?
Spero di quelli che si fidano ciecamente del Signore,
magari con qualche difficoltà che superiamo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

sabato 25 giugno 2016

Il Vangelo di Domenica 26 Giugno 2016

XIII Domenica del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal primo libro dei Re (19,16.19-21)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo
ai Gàlati (5,1.13-18)
Dal Vangelo secondo Luca (9,51-62) anno pari o C.
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe
stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione
di mettersi in cammino verso Gerusalemme e
mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un
villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso.
Ma essi non vollero riceverlo, perché era
chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni
dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda
un fuoco dal cielo e li consumi?».
Si voltò e li rimproverò.
E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli
disse: «Ti seguirò dovunque tu vada».
E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane
e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio
dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi».
E costui rispose: «Signore, permettimi di andare
prima a seppellire mio padre».
Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano
i loro morti; tu invece và e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però
lascia che io mi congedi da quelli di casa mia».
Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro
e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il destino di Gesù sta per compiersi, ed il suo
viaggio verso l’ascesa al Padre sta per passare
attraverso gli eventi luttuosi di Gerusalemme.
Proprio per tale motivo, non si può più tentennare,
e si deve decidere da che parte si vuole stare.
Le persone invitate da Gesù accampano diverse
giustificazioni, più o meno valide; il problema
è che in questo momento il Signore ha bisogno
di sapere di chi possa fidarsi veramente e chi
voglia davvero essere suo discepolo, con tutto
quello che ne comporta.
Il monito è valido anche per noi; non possiamo
decidere di vivere come discepoli del Signore
e poi restare nel compromesso, evitando di
accogliere il messaggio di Gesù in tutta la
sua affascinante esigenza.
Rischieremo di illuderci e di restare al punto di partenza.
Ed allora, chiediamoci dove vogliamo stare,
o chi vogliamo essere, non rischiamo di essere
degli illusi, ma abbracciamo ciò che il Signore
ci concede, sia che sia bella, o che sia brutta,
non importa, l’importante è amarlo con il cuore
per avere in eredità la vita eterna.
Non è facile, ma ci riusciremo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

venerdì 24 giugno 2016

Il Vangelo del Sabato 25 Giugno 2016

1° Lettura dal libro delle Lamentazioni (2,2.10-14.18-19)
Dal Vangelo secondo Matteo (8,5-17) anno pari o C.
In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli
venne incontro un centurione che lo scongiurava
e diceva: «Signore, il mio servo è in casa,
a letto, paralizzato e soffre terribilmente».
Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono
degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì
soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei
soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”,
ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene;
e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli
che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele
non ho trovato nessuno con una fede così grande!
Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente
e dall’occidente e siederanno a mensa con
Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli,
mentre i figli del regno saranno cacciati fuori,
nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti».
E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per
te come hai creduto».
In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera
di lui che era a letto con la febbre.
Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella
si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati
ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì
tutti i malati, perché si compisse ciò che era
stato detto per mezzo del profeta Isaìa: “Egli ha
preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie”.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La fede di quest’uomo è davvero semplice ed
incrollabile allo stesso tempo.
Egli crede talmente tanto che Gesù è la persona
giusta che può fargli quanto lui gli chiede, che non
ha bisogno di segni, o di vederlo materialmente all’opera.
A lui basta la parole del Maestro e, appena ricevuta
l’attestazione dell’avvenuta guarigione, va via
contento di sapere che la parola uscita dalla
bocca del Salvatore è potente e risana.
Se anche noi avessimo la stessa fede, ci basterebbe
una parola di tutte quelle che ascoltiamo durante
la Messa o che leggiamo dal Vangelo per guarire
da tanti mali e risolvere tanti problemi che ci assillano.
Non c’è bisogno di vedere segni; basta dimostrare
a Gesù di credere in maniera incondizionata alla
sua parola per vedere i miracoli più grossi e le
guarigioni più belle.
Ed allora amici, mettiamoci all’opera, e crediamo
veramente con il nostro cuore all’amore
del Signore, attraverso la sua Parola e vedremo
cose meraviglioso, perciò preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

giovedì 23 giugno 2016

Il Vangelo del Venerdì 24 Giugno 2016

Natività di San Giovanni Battista.
1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (49,1-6)
2° Lettura dagli Atti degli Apostoli (13,22-26)
Dal Vangelo secondo Luca (1,57-66.80) anno pari o C.
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e
diede alla luce un figlio.
I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva
manifestato in lei la sua grande misericordia,
e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il
bambino e volevano chiamarlo con il nome
di suo padre, Zaccarìa.
Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela
che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre
come voleva che si chiamasse.
Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni
è il suo nome».
Tutti furono meravigliati.
All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua,
e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore,
e per tutta la regione montuosa della Giudea
si discorreva di tutte queste cose.
Tutti coloro che le udivano, le custodivano in
cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?».
E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito.
Visse in regioni deserte fino al giorno della sua
manifestazione a Israele.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Luca liquida in poche parole il racconto di
ciò che avvenne dopo i fatti straordinari che
accompagnarono la nascita del Battista.
Egli visse in regioni deserte, fino al giorno
della sua manifestazione.
Dunque, Giovanni è l’uomo del deserto.
Esso, prima ancora che un luogo fisico, è una
dimensione interiore; il deserto rende essenziali,
scarni, così come scarna ed essenziale fu la
predicazione di Giovanni.
Il deserto è il luogo in cui la voce di Dio si sente
in tutta la sua potenza, in quanto non vi sono
altri rumori che disturbano.
Ciò fu anche per Giovanni, il quale si lasciò
guidare per anni nel deserto dalla voce di Dio,
nella consapevolezza che la sua missione era
proprio quella di essere annunciatore, e nulla più.
Anche noi, se riusciamo a fare un giro nel deserto,
poi possiamo essere annunciatori dell’amore del
Signore, per riuscirci bene, aiutiamoci con la preghiera. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.

mercoledì 22 giugno 2016

Il Vangelo del Giovedì 23 Giugno 2016

1° Lettura dal secondo libro dei Re (24,8-17)
Dal Vangelo secondo Matteo (7,21-29) anno pari o C.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque
mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli,
ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non
abbiamo forse profetato nel tuo nome?
E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni?
E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”.
Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti.
Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in
pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la
sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti
e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché
era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica,
sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa
sulla sabbia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti
e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua
rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano
stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro
come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Le parole di Gesù ci invitano oggi ad andare all’essenziale,
guai a soffermarci sugli aspetti più eclatanti della fede per poi
perdere di vista il centro, che consiste nel fare la volontà di Dio.
L’importante, dunque, è costruire le fondamenta del proprio
edificio spirituale di credenti, basato sulla pratica costante
della virtù e del rinnegamento di noi stessi, in una continua
ricerca di come si possa davvero rendere felici il Signore.
Dunque, mai dimenticare che per essere davvero discepoli
di Gesù è molto più utile prendere con fede ed amore la
propria croce, prima o poi, si arriva sempre alla meta, mentre
tutto il resto rischia di portarci fuori strada e di allontanarci
da Lui, unico sommo bene.
Attenzione di come o dove costruiamo la nostra fede, lo
straripamento del fiume della nostra vita è dietro l’angolo,
perciò, costruiamola su basi solide per non perderla al primo
soffio di vento, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.