venerdì 30 novembre 2018

Il Vangelo del Sabato 1 Dicembre 2018


Della 34° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (22,1-7)
Dal Vangelo secondo
Luca (21,34-36) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a voi stessi, che
i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni
della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come
un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia
di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire
a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Più volte Gesù torna su questo rischio che tutti corriamo.
Di fronte al ritardo della venuta di Dio, è quasi normale perdere un pò il tono
dell’attesa e lasciarsi andare a distrazioni di ogni genere.
Ma il fatto che Dio tardi a manifestarsi non significa che non verrà; per tale
motivo, Gesù invita a non abbassare mai la guardia, ma a essere sempre attenti
e consapevoli che ogni attimo della vita ha un valore infinito per la nostra
salvezza o per il nostro allontanamento da Dio.
La tentazione più immediata è quella di lasciarsi prendere dalle lusinghe del
mondo; è proprio quello il momento nel quale non bisogna cedere, ma dobbiamo
vivere invece una vita cristiana più impegnata, con equilibrio e con decisione.
Solo allora, il nostro modo di vivere sarà una testimonianza reale per gli altri.
Perciò, coraggio, non lasciamoci distrarre, ma preghiamo costantemente.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

giovedì 29 novembre 2018

Il Vangelo del Venerdì 30 Novembre 2018


Della 34° settimana del Tempo Ordinario.
Sant’Andrea apostolo.
1° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (10,9-18)
Dal Vangelo secondo Matteo (4,18-22) anno pari.
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due
fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti
in mare; erano infatti pescatori.
E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini».
Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni
suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro
reti, e li chiamò.
Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il racconto evangelico è solenne e le parole sono ben scelte dall’evangelista Matteo.
Esse descrivono il mistero di Dio che, in Gesù Cristo, sceglie chi vuole e come
vuole, per i suoi progetti d’amore.
Andrea e i suoi amici, abituati com’erano a fare i conti con la dura realtà di tutti
i giorni, si fidano di questo Maestro sconosciuto che promette loro di continuare
il loro mestiere, anche se con modalità diverse; resteranno pescatori non più di
pesci, ma di uomini.
Lì per lì essi non capirono a cosa Dio li stava chiamando.
C’è però da notare che non hanno esitato a piantare in asso le reti e a seguire
Gesù; su questo sì Dio ha costruito la comunità dei credenti.
Proprio grazie a loro anche noi possiamo ascoltare e godere delle Parole di Gesù,
attraverso la lettura quotidiana del Vangelo con l’aiuto della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

mercoledì 28 novembre 2018

Il Vangelo del Giovedì 29 Novembre 2018


Della 34° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni
apostolo (18, 1-2.21-23; 19,1-3.9a)
Dal Vangelo secondo Luca (21,20-28) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme
circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina.
Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che
sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non
tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che
è stato scritto si compia.
In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché
vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo.
Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni;
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non
siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di
popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno
per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra.
Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande
potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Per Gerusalemme, le parole profetiche di Gesù si avvereranno molto presto;
soltanto dopo una trentina d’anni dalla sua morte e risurrezione, sarà distrutta
e rasa al suolo per l’ennesima volta da Romani.
Dunque, al di là del linguaggio apocalittico, Gesù sta dicendo una cosa molto
concreta; questi eventi storici sono in realtà il segno di un cambiamento molto
profondo e importante.
Tale cambiamento coinvolge anzitutto una liberazione e un rinnovamento
interiore; Gesù sta annunciando anche a noi la possibilità di vivere alla sua
presenza in maniera assolutamente nuova e particolare.
Proprio alla fine di quest’anno liturgico, perché non proviamo a ripercorrere
con la memoria questo tempo che sta per concludersi e consideriamo tutte le
grazie che il Signore ci ha concesso?
Se facciamo fatica, facciamoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


martedì 27 novembre 2018

Il Vangelo del Mercoledì 28 Novembre 2018


Della 34° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (15,1-4)
Dal Vangelo secondo Luca (21,12-19) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi
e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni,
trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome.
Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi
darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno
resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici,
e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Certe persecuzioni e certe incomprensioni ci sembrano difficili da sopportare
e ci danno l’impressione che Dio si dimentichi di noi.
In realtà queste sono occasioni preziose per collaborare con Lui perché il suo
messaggio di salvezza arrivi a quante più persone possibili, toccandone il cuore.
Il valore della testimonianza, di fronte a certe situazioni dolorose o difficili, vale
più di mille parole o di mille omelie; questo è ciò di cui Dio ha veramente bisogno,
per espandere il suo regno sulla terra.
Dunque, non sentiamoci mai abbandonati quando siamo in difficoltà; piuttosto
consideriamoci privilegiati, poiché Dio ci chiama a essere suoi collaboratori e
apostoli in un mondo ostile e diffidente.
Egli saprà far nascere dalla nostra testimonianza e dalla preghiera un frutto
di vita eterna.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

lunedì 26 novembre 2018

Il Vangelo del Martedì 27 Novembre 2018


Della 34° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (14,14-19)
Dal Vangelo secondo Luca (21,5-11) anno pari.
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle
pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che
vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale
sarà il segno, quando esse staranno per accadere?».
Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare.
Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”.
Non andate dietro a loro!
Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima
devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno,
e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche
fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gli Ebrei erano molto fieri del tempio di Gerusalemme, per cui a coloro che
ascoltavano questa profezia di Gesù tali parole dovevano sembrare davvero
stonate e fuori luogo.
Ma ciò non inibisce affatto il Maestro, il quale incalzando annuncia
sconvolgimenti ben più gravi e importanti.
Del resto, l’interesse del Signore non è tanto quello di terrorizzare i suoi
contemporanei-e nemmeno noi!-quanto piuttosto di avvisarci che non ci si
deve lasciar turbare dagli eventi storici, anche se sono particolarmente
difficili o terribili.
Piuttosto, si deve fare attenzione a non lasciarsi abbindolare da tanti sedicenti
profeti di sventure di cui anche oggi pullula la nostra società e che vorrebbe
approfittare della paura della gente per allontanarla dal vero unico Dio.
Non dobbiamo mai farci trascinare lontano dalla verità del Signore, aiutandoci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

domenica 25 novembre 2018

Il Vangelo del Lunedì 26 Novembre 2018


Della 34° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (14,1-3.4b-5)
Dal Vangelo secondo Luca (21,1-4) anno pari.
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro
offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In
verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti.
Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo.
Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
È davvero strano vedere quanto i criteri di Dio siano diversi dai nostri; per
noi infatti, chi fa davvero la storia è colui che è ricco, che è potente e che
ha molte possibilità di gestire il suo personale successo.
A chi potrebbe mai interessare una vedova e la sua misera offerta di pochi spiccioli?
Invece, il Signore la nota e la loda perché, fra i tanti, proprio lei ha dato più
di tutti gli altri.
Non ha dato il superfluo, ma ha dato tutto, anche se secondo i nostri calcoli
quel tutto è assai poco.
Dio guarda al cuore; se noi ricordassimo più spesso questa verità, ci renderemmo
conto più facilmente che davanti a Lui gli atti di amore più piccoli e insignificanti
hanno un enorme valore.
Dovremmo imparare a restare ammirati da questi atti, più che da quelli altisonanti
degli uomini ricchi e potenti del mondo.
Solo così raggiungeremmo una sapienza di vita e un’esperienza di Dio che la povera
vedova aveva già e che oggi diventa per noi un modello.
Ed allora preghiamo per riuscire ad essere uguali alla vedova del Vangelo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


sabato 24 novembre 2018

Il Vangelo di Domenica 25 Novembre 2018


Della 34° Domenica del Tempo Ordinario.
Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo.
1° Lettura dal libro del profeta Daniele (7,13-14)
2° Lettura dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo (1,5-8)
Dal Vangelo secondo Giovanni (18,33b-37) anno B.
In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?».
Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?».
Pilato disse: «Sono forse io Giudeo?
La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me.
Che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse
di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi
consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?».
Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re.
Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare
testimonianza alla verità.
Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il brano tratto dal Vangelo di Giovanni ha qualcosa di veramente paradossale.
Gesù manifesta pienamente la sua identità regale proprio quando sta per essere
messo a morte, come un qualsiasi malfattore.
Pilato non riesce a capire chi sia colui che gli sta davanti e quale grande verità
gli stia rivelando.
Questa scena, però, fa capire a noi cosa significhi veramente regnare secondo Dio.
Non ci si devono aspettare riconoscimenti umani o consensi dalle persone,
quando si parla e si testimonia con la vita propria appartenenza a Cristo
e al suo Vangelo.
Eppure, proprio quando saremo perseguitati e incompresi, potremo dare il
nostro vero contributo alla causa del Vangelo.
Lasciamo regnare Gesù Cristo nella nostra vita, anche se a volte si manifesta
nella sofferenza e nell’incomprensione.
Questo ci permetterà di vedere la gloria della sua maestà d’amore su di noi
e sui nostri fratelli, a noi solo il compito di pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona Domenica di Gesù Cristo Re dell’Universo, Fausto.

venerdì 23 novembre 2018

Il Vangelo del Sabato 24 Novembre 2018


Della 33° settimana del Tempo Ordinario.
SS. Andrea Dung-Lac, sacerdote e compagni martiri.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (11,4-12)
Dal Vangelo secondo Luca (20,27-40) anno pari.
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi–i quali dicono che
non c’è risurrezione–e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha
prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli,
suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”.
C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza
lasciare figli.
Da ultimo morì anche la donna.
La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie?
Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono
marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione
dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire,
perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione,
sono figli di Dio.
Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto,
quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”.
Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Non ci capita mai di pensare come sarà la nostra vita, quando saremo in cielo?
Certamente questa domanda se la ponevano in molti anche al tempo di Gesù;
per i sadducei, i quali non credevano nella risurrezione dei morti, questa
domanda aveva un significato particolare.
Di fronte a Gesù, il quale più volte aveva parlato della risurrezione dai morti,
essi propongono un caso volutamente assurdo ed esagerato.
È in questo contesto che Gesù proclama che nell’economia della risurrezione,
tutto sarà diverso, anche il rapporto tra uomo e donna, in cui non c’è più
bisogno né di matrimonio, né di procreazione.
Il Signore invita anche noi ad aprire gli orizzonti della nostra fede; la vita del
cielo è talmente diversa da qualsiasi esperienza che abbiamo fatto nell’esistenza,
che nulla le si può paragonare.
Dunque, nel frattempo, viviamo in modo tale da prepararci a essa con una vita
santa e degna, per poterla già sperimentare su questa terra sin da adesso, senza
paura, facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

giovedì 22 novembre 2018

Il Vangelo del Venerdì 23 Novembre 2018


Della 33° settimana del Tempo ordinario.
S Clemente1°, Papa e martire.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (10,8-11)
Dal Vangelo secondo Luca (19,45-48) anno pari.
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che
vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”.
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio.
I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi
del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva
dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
È l’ultima settimana di vita di Gesù ed Egli ne approfitta insistendo in maniera
convinta ed accesa su alcuni temi che sono il fulcro della sua predicazione.
Il rispetto e l’attenzione verso un rapporto con Dio che non sia semplicemente
un fatto formale e legalistico; questo è ciò che il Signore vuole far comprendere
ai suoi contemporanei.
Essi hanno la grazia di avere un luogo di preghiera e di culto nel quale incontrare
il vero Dio; per tale motivo non debbono permettersi di mischiare questo rapporto
con altre cose che di culto e di adorazione sanno ben poco.
Purtroppo, queste parole di Gesù non faranno altro che determinare in maniera
più decisa il suo destino e la sua condanna.
I capi del popolo ormai hanno deciso; Egli dovrà morire e il suo mistero
pasquale si compirà.
E ricordando la grazia donataci attraverso la sua morte, ringraziamolo
con la preghiera. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

mercoledì 21 novembre 2018

Il Vangelo dle Giovedì 22 Novembre 2018


Della 33° settimana del Tempo Ordinario.
S. Cecilia, vergine e martire.
1° Lettura dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo (5,1-10)
Dal Vangelo secondo Luca (19,41-44) anno pari.
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della
città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo
giorno, quello che porta alla pace!
Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee,
ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi
figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai
riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gerusalemme, ancor oggi, è luogo di grande contraddizione.
Da un lato essa è la città nella quale la gloria di Dio è presente stabilmente
nel tempio; dall’altro, luogo in cui si manifesta appieno il rifiuto e la
durezza di cuore del popolo eletto.
Gerusalemme è il luogo dove tanti profeti hanno trovato la morte, proprio
per mano di coloro che erano convinti di essere fedeli a Dio; la città sarà
anche il luogo in cui si consumerà l’ultimo terribile rifiuto del Figlio di Dio.
Per questo, Gesù ha una reazione così commovente; piange su una città piena
di contraddizioni, apparentemente fedele a Dio, ma in realtà completamente
chiusa alla rivelazione per eccellenza.
Dio ci visita ogni giorno, facciamo che possa essere contento di noi e che non
debba piangere per la durezza del nostro cuore.
Perciò, prepariamoci ammorbidendo il nostro cuore, attraverso la preghiera quotidiana. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.